Allegato B - Terza parte - Direttiva UE 94/55/CE del 21/11/94
21/11/94
Direttiva UE - 94/55/CE - Trasporto di merci pericolose su strada
OGGETTO: Concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al trasporto di merci pericolose su strada
ALLEGATO B - Terza parte
APPENDICE B.1d PRESCRIZIONI RIGUARDANTI I MATERIALI E LA COSTRUZIONE DELLE CISTERNE FISSE SALDATE, DELLE CISTERNE SMONTABILI SALDATE E DEI SERBATOI SALDATI DEI CONTENITORI-CISTERNA PER LE QUALI È PRESCRITTA UNA PRESSIONE DI PROVA DI ALMENO 1 MPA (10 BAR), COSÌ COME DELLE CISTERNE FISSE SALDATE, DELLE CISTERNE SMONTABILI SALDATE E DEI SERBATOI SALDATI, DEI CONTENITORI-CISTERNA DESTINATI AL TRASPORTO DI GAS LIQUEFATTI FORTEMENTE REFRIGERATI DELLA CLASSE 2
1. Materiali e serbatoi
214 250 (1) I serbatoi destinati al trasporto di materie della Classe 2 dal 1° al 6° e 9°, della Classe 4.2 del 6°a), 17°a), 19°a) e dal 31°a) al 33°a) e della Classe 8 del 6°, devono essere costruiti in acciaio.
(2) Per i serbatoi costruiti in acciaio a grana fine per il trasporto di:
- ammoniaca, del marginale 2201, 3°at) e 9°at);
- altre materie della Classe 2 il cui nome al marginale 2201 è seguito dal termine «(corrosivo)» e;
- materie del marginale 2801, 6°,
gli acciai devono avere un limite di elasticità garantito di 460 N/mm2 al massimo ed un limite di rottura massima di 725 N/mm2.
Questi serbatoi devono essere trattati termicamente per eliminare le tensioni termiche.
(3) I serbatoi destinati al trasporto di gas liquefatti fortemente refrigerati della classe 2 devono essere costruiti in acciaio, in alluminio, in lega di alluminio, in rame o in lega di rame (per esempio ottone). I serbatoi in rame o in lega di rame sono ammessi tuttavia solo per i gas che non contengono acetilene; l'etilene può tuttavia contenere 0,005 % al massimo di acetilene.
(4) Possono essere utilizzati solo dei materiali appropriati alle temperature minime e massime di servizio dei serbatoi e dei loro accessori.
214 251 Per la fabbricazione dei serbatoi sono ammessi i seguenti materiali:
a) Gli acciai non soggetti a rottura fragile alla temperatura minima di servizio (vedere marginale 214 265) possono essere usati i seguenti:
1. Gli acciai dolci (salvo per i gas del 7° e 8° del marginale 2201);
2. Gli acciai non legati a grana fine, fino ad una temperatura di P 60 °C;
3. Gli acciai legati al nichel (con titolo da 0,5 % a 9 % di nichel) fino ad una temperatura di P 196 °C secondo il tenore in nichel;
4. Gli acciai austenitici al cromo-nichel, fino ad una temperatura di P 270 °C;
b) L'alluminio titolato al 99,5 % almeno, o le leghe di alluminio (vedere marginale 214 266);
c) Il rame disossidato titolato al 99,9 % almeno, o le leghe di rame avente un tenore in rame di più del 56 % (vedere marginale 214 267).
214 252 (1) I serbatoi in acciaio, in alluminio o in lega di alluminio saranno senza giunture o saldati.
(2) I serbatoi in acciaio austenitico, in rame o in leghe di rame possono essere brasati fortemente.
214 253 Gli accessori possono essere avvitati ai serbatoi o fissati come segue:
a) Serbatoi in acciaio, in alluminio o in lega di alluminio: per saldatura;
b) Serbatoi in acciaio austenitico, in rame o in lega di rame: per saldatura o per brasatura forte.
214 254 La costruzione dei serbatoi ed il loro fissaggio al veicolo, all'intelaiatura o al telaio del contenitore devono essere tali che un raffreddamento delle parti portanti suscettibili di renderle fragili sia evitato sicuramente.
Gli organi di fissaggio dei serbatoi devono essi stessi essere fatti in modo che anche quando il serbatoio è alla sua più bassa temperatura di servizio, essi presentino ancora le qualità meccaniche necessarie.
2. Prescrizioni concernenti le prove
a) Serbatoi in acciaio
214 265 I materiali utilizzati per la realizzazione dei serbatoi ed i cordoni di saldatura devono, alla loro temperatura minima di servizio, ma almeno a P20 °C, soddisfare alle condizioni seguenti per quanto riguarda la resilienza.
Le prove saranno effettuate con delle provette ad intaglio a V.
La resilienza (ved. i marginali 214 275 fino 214 277) delle provette di cui l'asse longitudinale è perpendicolare alla direzione della laminazione ed aventi un intaglio in V (conformemente a ISO R148) perpendicolare alla superficie della lamiera, deve avere un valore minimo di 34 J/cm2 per l'acciaio dolce (le prove possono essere effettuate, in ragione delle norme esistenti ISO, con delle provette il cui asse longitudinale sia nella direzione della laminazione), per l'acciaio a grana fine, per l'acciaio ferritico legato con
Centro della saldatura Zona d'alterazione dovuta alla saldatura
Quando 10 mm ≤ e ≤ 20 mm:
Tre provette dal centro della saldatura;
Tre provette dalla zona d'alterazione dovuta alla saldatura (l'intaglio a V deve attraversare il limite della zona fusa al centro del campione).
Centro della saldatura
Zona d'alterazione dovuta alla saldatura
Quando e ≥ 20 mm:
Due serie di tre provette (una serie sulla faccia superiore, una serie sulla faccia inferiore) ad ognuno dei punti indicati sotto (l'intaglio a V deve attraversare il limite della zona fusa al centro della provetta per quelle prese dalla zona d'alterazione dovuta alla saldatura).
Centro della saldatura
Zona di alterazione dovuta alla saldatura
214 277 (1) Per le lamiere, la media delle tre prove dovrà rispettare il valore minimo di 34 J/cm2 indicato al marg. 214 265; non più di uno dei valori individuali potrà essere inferiore al valore minimo e comunque non inferiore a 24 J/cm2.
(2) Per le saldature, la media dei valori ottenuti dalle tre provette prelevate al centro della saldatura non dovrà essere inferiore al valore minimo di 34 J/cm2; non più di uno dei valori individuali potrà essere inferiore al valore minimo e comunque non inferiore a 24 J/cm2.
(3) Per la zona d'alterazione dovuta alla saldatura (l'intaglio a V deve attraversare il limite della zona d'alterazione al centro del campione) il valore ottenuto da non più di una delle tre provette può essere inferiore al valore minimo di 34 J/cm2, sebbene non inferiore ai 24 J/cm2.
214 278 Se i requisiti prescritti al marg. 214 277 non sono soddisfatti, può essere rieseguita soltanto una prova se:
a) il valore medio delle prime tre prove è stato inferiore al valore minimo di 34 J/cm2, o
b) più di uno dei valori individuali è stato inferiore al valore minimo di 34 J/cm2, ma non inferiore a 24 J/cm2.
214 279 Al momento della ripetizione di una prova d'urto su lamiere o saldature, nessuno dei valori individuali può essere inferiore a 34 J/cm2. Il valore medio di tutti i risultati della prova originale e della riprova dovrà essere uguale o superiore al minimo di 34 J/cm2.
In una prova ripetuta di resilienza su una zona d'alterazione dovuta alla saldatura, nessuno dei valori individuali potrà essere inferiore a 34 J/cm2.
APPENDICE B.2 DISPOSIZIONI UNIFORMI RIGUARDANTI LA COSTRUZIONE DEI VEICOLI DESTINATI AL TRASPORTO DI MERCI PERICOLOSE, COMPRESE LE DISPOSIZIONI RIGUARDANTI L'EVENTUALE OMOLOGAZIONE DEL TIPO
SEZIONE 1
CAMPO DI APPLICAZIONE
220 100 (1) Le disposizioni di questa appendice si applicano alla costruzione di veicoli base dei veicoli a motore e dei loro rimorchi destinati al trasporto di merci pericolose, che devono essere approvati secondo il marginale 10 282, 11 282 en 10 283, ed anche alla costruzione delle unità di trasporto denominate di «tipo II» secondo il marginale 11 204 (2), e all'omologazione del tipo.
(2) Per l'omologazione di un tipo di veicolo, ai sensi del marginale 10 281, si applicano tutte le sezioni della presente Appendice.
(3) Nel caso di veicoli approvati come unico esemplare, che non sono stati sottoposti ad una procedura di omologazione del tipo secondo il marginale 10 281, trovano applicazione esclusivamente le disposizioni della sezione 5 della presente Appendice.
SEZIONE 2
DEFINIZIONI
220 200 Ai fini della presente Appendice, si intende con:
(1) «Veicolo», un telaio-cabina, un trattore per semirimorchio o un telaio di rimorchio o un rimorchio con struttura autoportante destinato al trasporto di merci pericolose.
(2) «Tipo di veicolo», dei veicoli che non presentano tra loro differenze sostanziali per quanto riguarda le caratteristiche costruttive specificate nella presente Appendice.
SEZIONE 3
RICHIESTA DI OMOLOGAZIONE DEL TIPO
220 300 La richiesta di omologazione di un tipo di veicolo per quanto riguarda le sue caratteristiche costruttive, sarà presentata dal costruttore dello stesso veicolo o dal suo rappresentante debitamente accreditato.
220 301 La richiesta di omologazione del tipo sarà integrata dalla documentazione di seguito menzionata, in triplice esemplare, e dalle indicazioni seguenti:
(1) descrizione dettagliata del tipo di veicolo per quanto riguarda la sua struttura, il suo motore (accensione per compressione, accensione comandata), le sue dimensioni, i suoi dispositivi e i materiali utilizzati;
(2) il tipo di veicolo secondo le merci pericolose che il veicolo stesso è destinato a trasportare, es.:
Tipo EX/II per i veicoli destinati al trasporto di esplosivi, per i quali è richiesta un'unità di trasporto di tipo II (vedere marginale 11 204);
Tipo EX/III per i veicoli destinati al trasporto di esplosivi, per i quali è richiesta un'unità di trasporto di tipo III (vedere marginale 11 204);
Tipo FL per i veicoli destinati al trasporto di liquidi aventi un punto d'infiammabilità inferiore o uguale a 61 °C o di gas infiammabili, in cisterne fisse o smontabili o batterie di recipienti;
Tipo OX per i veicoli destinati al trasporto di materie della classe 5.1, ordinale 1°a), in cisterne fisse o smontabili o batterie di recipienti;
Tipo AT per i veicoli destinati al trasporto di merci pericolose in contenitori - cisterna di capacità superiore a 3 000 litri, o per veicoli diversi da quelli dei tipi EX/II, EX/III, FL o OX destinati al trasporto di merci pericolose in cisterne fisse o smontabili o in batterie di recipienti.
(3) disegno del veicolo; e
(4) informazioni:
a) la massa massima tecnica;
b) il o i tipi di rallentatori.
220 302 Un prototipo rappresentativo del tipo di veicolo da omologare deve essere presentato al servizio tecnico incaricato delle prove di omologazione.
220 303 L'Autorità competente, prima di accordare l'omologazione del tipo, deve verificare l'esistenza di sufficienti disposizioni per assicurare un efficace controllo della qualità della conformità di produzione.
SEZIONE 4
OMOLOGAZIONE DEL TIPO
220 400 Quando il veicolo, presentato all'omologazione in applicazione della presente Appendice, soddisfa le disposizioni della Sezione 5 di seguito riportata, può essere accordata l'omologazione per tale tipo di veicolo.
220 401 Ogni omologazione comporta l'assegnazione di un numero di omologazione le cui prime due cifre (00 per l'Appendice nella sua forma attuale) devono indicare la serie di emendamenti corrispondente alle più recenti maggiori modifiche tecniche apportate alle disposizioni alla data di rilascio dell'omologazione. Una stessa parte contraente non può attribuire il medesimo numero a un altro tipo di veicolo come definito al marginale 220 200 (2) sopra riportato.
220 402 L'omologazione o l'estensione dell'omologazione di un tipo di veicolo, in applicazione della presente Appendice, deve essere comunicato alle Parti contraenti per mezzo di una scheda conforme al modello riportato al marginale 221 000.
220 403 Su ogni veicolo conforme a un tipo omologato in applicazione della presente Appendice, deve essere apposto in modo visibile, in un punto facilmente accessibile e indicato nella scheda di omologazione, un marchio di omologazione internazionale composto:
(1) da un cerchio con all'interno le lettere «ADR», seguite dal seguite dal numero distintivo del paese che ha rilasciato l'omologazione ();
(2) del numero di omologazione, posto sulla destra del cerchio previsto al paragrafo (1); e
(3) da un simbolo addizionale, separato dal numero di omologazione, e costituito dal simbolo che identifica il tipo di veicolo omologato, in conformità al marginale 220 301 (2).
220 404 Il marchio di omologazione deve essere chiaramente visibile ed indelebile.
220 405 Il marchio di omologazione deve essere posto nei pressi della placca apposta dal costruttore recante le caratteristiche dei veicoli, o su questa placca stessa.
SEZIONE 5
DISPOSIZIONI TECNICHE
220 500 I veicoli a motore ed i rimorchi destinati a costituire un'unità di trasporto di merci pericolose devono, secondo la loro categoria e tipo, rispettare le seguenti disposizioni conformemente alla tabella di seguito riportata.
EQUIPAGGIAMENTO ELETTRICO
Disposizioni generali
220 510 L'installazione elettrica, nel suo insieme, deve soddisfare le disposizioni dei marginali da 220 511 a 220 515, conformemente alla tabella del marginale 220 500.
Canalizzazioni
220 511 (1) I conduttori devono essere largamente calcolati per evitare il surriscaldamento. Essi devono essere convenientemente isolati. Tutti i circuiti devono essere protetti mediante fusibili o disgiuntori automatici, ad eccezione dei seguenti circuiti:
- dalla batteria al sistema di avviamento a freddo e di arresto del motore,
- dalla batteria all'alternatore,
- dall'alternatore alla scatola dei fusibili o dei disgiuntori,
- dalla batteria al motore di avviamento del motore,
- dalla batteria al sistema di comando di potenza del rallentatore (vedere il marginale 220 522 sopra riportato), se questo è elettrico o elettromagnetico.
I circuiti non protetti sopra riportati devono essere il più corto possibile.
(2) Le canalizzazioni elettriche devono essere solidamente fissate e sistemate in modo tale che i conduttori siano convenientemente protetti contro le aggressioni meccaniche e termiche.
Staccabatteria
220 512 (1) Un interruttore avente il compito di interrompere i circuiti elettrici deve essere montato il più vicino possibile alla batteria.
(2) Dispositivi di comando diretto o indiretto devono essere installati l'uno davanti la cabina di guida e il secondo all'esterno del veicolo. Tali dispositivi devono essere facilmente accessibili e chiaramente segnalati. Il comando nella cabina di guida deve essere situato a portata immediata del conducente seduto sul suo sedile. Esso sarà dotato di un coperchio di protezione, o di un comando con movimento complesso, o di ogni altro dispositivo atto a evitare il suo scatto involontario.
(3) L'interruttore deve poter essere aperto durante il funzionamento del motore, senza che si verifichino sovrappressioni pericolose. Il suo funzionamento non deve rischiare di causare l'infiammazione di un'atmosfera esplosiva; questo può essere realizzato mediante l'utilizzo di un interruttore inscatolato avente un grado di protezione IP65 conforme alla norma CEI 529.
(4) I collegamenti elettrici sullo stacca-batteria devono avere un grado di protezione IP 54. Tuttavia questo non è richiesto se i collegamenti sono all'interno di un cofanetto, che può essere quello dell'accumulatore; in tal caso è sufficiente proteggere tali collegamenti contro i corto-circuiti per mezzo, per esempio, di un coperchio di gomma.
Accumulatori
220 513 I terminali degli accumulatori devono essere isolati elettricamente o chiusi con un coperchio isolante nel cofano dell'accumulatore. Se gli accumulatori non sono situati nel cofano motore, questi devono essere fissati in un cofano specifico ventilato.
Tachigrafi
220 514 L'alimentazione elettrica del tachigrafo si effettua attraverso una barriera di sicurezza collegata direttamente alla batteria. I cavi di alimentazione elettrici di partenza e arrivo del tachigrafo, che restano sotto tensione quando l'interruttore stacca batteria è aperto, devono essere di sicurezza intrinseca secondo le prescrizioni della Norma europea EN 50020. Il tachigrafo e la barriera di sicurezza devono soddisfare le prescrizioni relative agli apparecchi elettrici associati, secondo la norma europea EN 50020.
Circuiti permanentemente alimentati
220 515 Le parti dell'impianto elettrico, ad eccezione del tachigrafo, che restano sotto tensione quando lo stacca batterie è aperto devono essere di tipo appropriato per essere utilizzate in una zona di pericolo e devono rispondere alle appropriate prescrizioni della Norma europea EN 50014 e di una delle Norme europee dalla EN 50015 alla 50020 o della EN 50028, e alle prescrizioni per il gruppo di gas appropriato, secondo la natura della materia trasportata.
Disposizioni applicabili alla sezione di impianto elettrico posto posteriormente alla cabina di guida
220 516 Tale impianto deve essere complessivamente concepito, realizzato e protetto in modo da non poter provocare né accensione e combustione, né corto circuiti, nelle normali condizioni di utilizzo dei veicoli, e in modo da minimizzare tali rischi in caso di urto o deformazione. In particolare:
(1) Canalizzazioni
Le canalizzazioni situate posteriormente alla cabina di guida devono essere protetti contro gli urti, l'abrasione e lo sfregamento durante la normale utilizzazione del veicolo. Esempi di protezioni appropriate sono riportati nelle successive figure 1, 2, 3 e 4. Tuttavia i cavi del dispositivo di frenatura antibloccaggio non hanno bisogno di protezione complementare.
(2) Illuminazione
Non devono essere utilizzate lampade con attacco a vite.
Meccanismo di sollevamento elettrico
220 517 Il meccanismo di sollevamento elettrico di un assale deve essere posto al di fuori dei longheroni del telaio in una scatola stagna.
IMPIANTO DI FRENAGGIO
Disposizioni generali
220 520 Oltre ai dispositivi tecnici di seguito descritti, applicabili in conformità alla tabella del marginale 220 500, i veicoli a motore e i rimorchi destinati a costituire un'unità di trasporto di merci pericolose devono soddisfare a tutte le prescrizioni tecniche corrispondenti del Regolamento ECE n. 13 () o della Direttiva 71/320/CEE (), nella forma più aggiornata al momento dell'omologazione del veicolo.
Dispositivi di frenatura antibloccaggio
220 521 (1) I veicoli a motore aventi massa massima superiore a 16 tonnellate, o che sono autorizzati a trainare un rimorchio avente massa massima superiore a 10 tonnellate, devono essere equipaggiati con un dispositivo di frenatura antibloccaggio di categoria 1 conformemente all'Allegato 13 del Regolamento ECE n. 13 () o alla Direttiva 71/320/CEE ().
(2) I rimorchi di massa massima superiore a 10 tonnellate devono essere dotati di un dispositivo di frenatura antibloccaggio di categoria A in conformità all'Allegato 13 del Regolamento ECE n. 13 () o alla Direttiva 71/320/CEE ().
(3) I raccordi elettrici tra il veicolo trattore e il rimorchio, del dispositivo antibloccaggio del rimorchio devono essere effettuati per mezzo di un connettore conforme ISO 7638: 1985.
Dispositivi rallentatori
220 522 (1) Con dispositivi rallentatori si intende riferirsi ai dispositivi destinati a stabilizzare la velocità su una lunga discesa, senza utilizzare né il freno di servizio, né il freno di soccorso, né il freno di stazionamento.
(2) I veicoli a motore di massa massima superiore a 16 tonnellate o che sono autorizzati a trainare un rimorchio di massa massima superiore a 10 tonnellate devono essere muniti di un dispositivo rallentatore che risponda alle seguenti prescrizioni:
a) Il dispositivo rallentatore può essere un dispositivo unico o una combinazione di più dispositivi. Ogni dispositivo può avere un suo comando separato.
b) Le tre possibilità del comando del rallentatore previste al paragrafo 2.14 del Regolamento ECE n. 13 () o della Direttiva 71/320/CEE () sono autorizzate, ma in caso di rottura del dispositivo antibloccaggio, i rallentatori integrati o combinati devono essere automaticamente disinseriti.
c) L'azione del dispositivo rallentatore deve essere controllato dal dispositivo di frenatura antibloccaggio in modo che il o gli assi frenati da detto rallentatore non possano bloccarsi sotto l'azione del dispositivo rallentatore stesso a velocità superiori a 15 km/h. Tuttavia questa disposizione non si applica alla parte del sistema di frenaggio costituito dalla naturale azione frenante del motore.
d) L'azione del rallentatore deve comportare più livelli di efficacia, compresso un livello basso adatto alla condizione del veicolo a vuoto. Quando il dispositivo rallentatore di un veicolo a motore è costituito dal suo stesso motore, i vari rapporti di trasmissione sono considerati come idonei ad assicurare i vari livelli di efficacia.
e) L'efficacia del dispositivo rallentatore deve essere tale da rispondere alle prescrizioni dell'Allegato 5 (prove di tipo II A) del Regolamento ECE n. 13 (), o a quelle Direttiva 71/320/CEEG () corrispondente, per un veicolo carico comprendente la massa a pieno carico del veicolo motore più la massa massima rimorchiabile autorizzata, senza tuttavia superare le 44 tonnellate.
f) Se il veicolo a motore non risponde alle prescrizioni di efficacia del dispositivo rallentatore definite al precedente paragrafo (2) e), deve rispondere almeno alle prescrizioni dell'Allegato 5 del Regolamento ECE n. 13 (), o a quelle della Direttiva 71/320/CEE () corrispondente e potrà essere accoppiato solamente a un rimorchio munito di un dispositivo rallentatore. Detto veicolo a motore deve essere munito di un dispositivo di comando del rallentatore del rimorchio.
(3) Se un rimorchio è munito di un dispositivo rallentatore, questo deve rispondere alle prescrizioni dell'Allegato 5 del Regolamento ECE n. 13 (), o a quelle della Direttiva 71/320/CEE () corrispondente e alle disposizioni dei precedenti paragrafi da (2) a) a (2) d).
PREVENZIONE DEI RISCHI DI INCENDIO
Disposizioni generali
220 530 Le disposizioni tecniche di seguito riportate si applicano in conformità alla tabella del marginale 220 500.
Cabina
220 531 (1) Per la costruzione della cabina devono essere impiegati esclusivamente materiali difficilmente infiammabili. Tale disposizione sarà considerata soddisfatta se, conformemente alla procedura definita dalla norma ISO 3795: 1989, campioni degli elementi seguenti della cabina non presentano una velocità di combustione superiore a 100 mm/min: cuscini di sedili, schienali di sedili, cinture di sicurezza, rivestimenti interni del tetto, tetti apribili, braccioli, pannelli di guarnizione delle portiere e pannelli anteriori, posteriori e laterali, divisori, poggia testa, moquette, parasole, tendine, involucri della ruota di scorta, cofani del vano motore, copri letti, e ogni altro materiale utilizzato all'interno della cabina, incluse imbottiture e elementi che si impiegano in caso di incidente, al fine dell'assorbimento di energie a contatto con l'occupante.
(2) A meno che la cabina non sia costruita in materiali difficilmente infiammabili, dietro la cabina deve essere montato uno scudo metallico o di altro materiale appropriato, di larghezza uguale a quella della cisterna. Tutte le finestre posteriori della cabina o dello scudo devono essere ermeticamente chiuse, essere in vetro di sicurezza resistente al fuoco e avere cornici ignifughe. Tra la cisterna e la cabina o lo scudo, deve essere lasciato uno spazio libero di almeno 15 cm.
Serbatoi del carburante
220 532 I serbatoi di carburante per l'alimentazione del motore del veicolo devono rispondere alle prescrizioni seguenti:
(1) I serbatoi di carburante devono essere posti in modo tale che siano protetti per quanto possibile contro ogni urto;
(2) In caso di perdita, il carburante deve scolare al suolo senza venire in contatto con le parti calde del veicolo o del carico;
(3) I serbatoi contenenti benzina devono essere muniti di un dispositivo taglia fiamma efficace che si adatti all'orifizio di riempimento o di un dispositivo che permetta di mantenere l'orifizio di riempimento ermeticamente chiuso.
Motore
220 533 I motori di trazione dei veicoli devono essere equipaggiati e posti in modo da evitare ogni pericolo per il carico a causa di riscaldamento o di combustione. Il motore deve, nel caso di trasporto di materie o oggetti esplosivi (tipi di veicolo EX/II e EX/III) essere posizionato anteriormente alla parete anteriore del volume di carico. Esso tuttavia può essere posto sotto tale volume a condizione che sia tale da evitare ogni riscaldamento, anche localizzato, del carico.
Dispositivo di scappamento
220 534 Il dispositivo di scappamento, come pure i tubi di scappamento, devono essere diretti o protetti in modo da evitare ogni pericolo per il carico a causa di riscaldamento o di combustione. Le parti dello scappamento che si trovano direttamente al di sotto del serbatoio del carburante (diesel) devono trovarsi ad una distanza di almeno 100 mm o essere protette mediante uno schermo termico. Il sistema di scappamento deve, nel caso di trasporto di materie o oggetti esplosivi (tipi di veicoli EX/II e EX/III), essere posto anteriormente alla parete anteriore del volume di carico, o separato dalla parte del carico trasportato dal veicolo mediante un paravento resistente al fuoco e termicamente isolante.
L'orifizio del tubo di scappamento deve in questo caso essere diretto verso il lato esterno del veicolo.
Dispositivo rallentatore del veicolo
220 535 I veicoli muniti di un dispositivo rallentatore che genera temperature elevate posto posteriormente alla parete posteriore della cabina, devono essere muniti di un isolamento termico, posto tra questo apparecchio e la cisterna o il carico, solidamente fissato e disposto in modo tale da permettere di evitare ogni riscaldamento, anche localizzato, della parete della cisterna o del carico.
Inoltre tale dispositivo di isolamento deve proteggere l'apparecchio contro perdite o sgocciolamento, anche accidentale, del prodotto trasportato. Sarà considerata soddisfacente una protezione costituita, per esempio, da un involucro a parete doppia.
Riscaldamento di sostegno
220 536 Gli impianti di riscaldamento di sostegno della cabina devono essere sufficientemente sicuri per quello che riguarda la protezione contro l'incendio. Essi devono essere posti davanti alla parete di protezione (parete posteriore della cabina). L'apparecchio di riscaldamento deve essere posto il più avanti possibile (80 cm almeno al di sopra del livello del suolo), e essere munito di dispositivi che impediscano che oggetti possano essere depositati a contatto delle superfici calde dell'apparecchio o del suo tubo di scarico. Possono essere utilizzati esclusivamente apparecchi muniti di un dispositivo di rimessa in moto rapida del motore di ventilazione per l'aria di combustione (max. 20 sec).
Dispositivo limitatore della velocità
220 540 I veicoli a motore (autocarri e trattori per semirimorchi) aventi massa massima superiore a 12 tonnellate dovranno essere dotati, conformemente al marginale 10 261, di un dispositivo di limitazione della velocità conformemente alle disposizioni del Regolamento ECE n. 89 o delle Direttive 92/6/CEE e 92/24/CEE. La velocità di consegna V come definita al paragrafo 2.1.2 del sopradetto Regolamento ECE n. 89 () non dovrà superare gli 85 km/h.
SEZIONE 6
MODIFICHE AL TIPO DI VEICOLO E ESTENSIONE DELL'OMOLOGAZIONE
220 600 Ogni modifica al tipo di veicolo deve essere segnalata al servizio amministrativo che ha omologato detto tipo di veicolo, il quale può:
(1) considerare che le modifiche apportate non sono di natura tale da avere un effetto sfavorevole significativo e che, in ogni caso, il veicolo resta conforme alle prescrizioni;
(2) richiedere una nuova documentazione - verbale di prova da parte del servizio tecnico incaricato delle prove.
220 601 La conferma o il rifiuto dell'omologazione deve essere indirizzato, insieme alla modifica, alle Parti Contraenti, conformemente alla procedura specificata al marginale 220 402.
220 602 L'autorità competente che rilascia l'estensione dell'omologazione deve attribuire un numero di serie a ogni scheda di comunicazione, redatta per detta estensione, e ne informa gli altri Stati Membri a mezzo di una scheda di comunicazione conforme al modello contenuto nel marginale 221 000.
SEZIONE 7
CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE
Valutazione iniziale
220 700 L'autorità di omologazione di uno degli Stati Membri deve verificare - prima del rilascio di un'omologazione del tipo - se esistono disposizioni e procedure soddisfacenti per assicurare un controllo efficace, in modo tale che i veicoli siano conformi, durante la produzione, al tipo omologato.
220 701 Occorre che sia verificato da parte dell'autorità competente che ha rilasciato l'omologazione del tipo se quanto enunciato al marginale 220 700 è soddisfatto, ma questa verifica può anche essere effettuata, a nome dell'autorità che ha rilasciato l'omologazione del tipo, anche dall'autorità competente di un altro Stato Membro. In tale caso, quest'ultima autorità di omologazione redige una dichiarazione di conformità in cui vengono indicate le zone e le unità di produzione che essa ha visitato per quello che riguarda il/i veicolo/i che sono oggetto di una richiesta di omologazione del tipo.
220 702 L'autorità di omologazione deve anche accettare la registrazione del fabbricante ai sensi della norma ISO armonizzata 9002: 1987 (che copre il/i veicolo/i da omologare) o di una norma di omologazione equivalente che soddisfi le prescrizioni previste al marginale 220 700. Il fabbricante deve fornire indicazioni relative alla registrazione e impegnarsi a informare l'autorità di omologazione di ogni modifica che abbia una qualche incidenza sulla validità o sull'oggetto della registrazione.
220 703 Dal ricevimento di una richiesta che proviene dall'autorità di un altro Stato Membro, l'autorità di omologazione invia la dichiarazione di conformità prevista nell'ultima frase del marginale 220 701, o indica che non è in grado di fornire una simile dichiarazione.
Conformità della produzione
220 710 Ogni veicolo omologato ai sensi della presente appendice deve essere costruito in modo da essere conforme al tipo omologato e deve soddisfare le prescrizioni della precedente sezione 5.
220 711 L'autorità omologativa di uno Stato Membro al momento del rilascio di una omologazione del tipo deve sincerarsi se esistono disposizioni adeguate e programmi di controlli documentati, da concordare con il fabbricante per ogni omologazione, affinché siano effettuati a intervalli prestabiliti le prove, o i controlli connessi, necessari per verificare se la produzione rimane conforme al tipo omologato, ivi comprese, se del caso, le prove specificate in questa appendice.
220 712 Il detentore di un'omologazione è notoriamente tenuto:
(1) A vigilare che esistano efficaci procedure di controllo della conformità dei veicoli all'omologazione del tipo.
(2) Ad aver accesso all'equipaggiamento necessario al controllo della conformità di ciascun tipo omologato.
(3) A vigilare che i dati riguardanti i risultati delle prove siano registrati e che i documenti allegati siano mantenuti a disposizione per un periodo stabilito in accordo con l'autorità omologativa. Questo periodo non deve superare i dieci anni.
(4) Ad analizzare i risultati di ogni tipo di prova, al fine di controllare e di assicurare la stabilità delle caratteristiche del veicolo, considerate le variazioni inerenti una produzione industriale.
(5) A fare in modo che, per ogni tipo di veicolo, siano effettuati almeno dei controlli e prove prescritti nella presente appendice.
(6) A fare in modo che ogni prelievo di campioni o di provette che metta in evidenza la non conformità per il tipo di prova considerata, sia seguito da un nuovo prelievo di campioni o da una nuova prova. Dovranno in tal caso essere prese tutte le disposizioni necessarie per ristabilire la conformità della produzione corrispondente.
220 713 L'autorità che ha rilasciato l'omologazione del tipo può verificare in ogni momento i metodi di controllo di conformità applicati in ogni singola unità di produzione. La frequenza normale di tali verifiche deve essere compatibile con le (eventuali) disposizioni accettate in conformità ai marginali 220 701 o 220 702 della presente appendice e deve essere tale da assicurare che i controlli pertinenti siano esaminati durante un periodo compatibile con il clima di fiducia creato dall'autorità omologativa.
(1) In occasione di ogni controllo, i registri di prova e i registri di produzione devono essere messi a disposizione dell'ispettore.
(2) Quando la natura della prova si presta, l'ispettore può prelevare a caso dei campioni che saranno provati nel laboratorio del costruttore (o nel servizio tecnico secondo la Sezione 9 di seguito riportata). Il numero minimo di campioni può essere determinato in funzione dei risultati dei controlli effettuati dal fabbricante stesso.
(3) Quando il livello dei controlli non appare soddisfacente o quando sembra necessario verificare la validità delle prove effettuate ai sensi del precedente paragrafo (2), l'ispettore deve prelevare dei campioni che sono inviati al servizio tecnico affinché questo effettui le prove di omologazione del tipo.
(4) L'autorità omologativa può effettuare ogni controllo o prova prescritti nella presente appendice.
(5) Quando i risultati ottenuti nel corso di un'ispezione non sono ritenuti soddisfacenti, l'autorità omologativa deve vigilare affinché siano prese tutte le disposizioni necessarie per ristabilire il più rapidamente possibile la conformità della produzione.
Sanzioni in caso di mancata conformità della produzione
220 720 L'omologazione rilasciata per un tipo di veicolo, in applicazione della presente Appendice, può essere ritirata se non risultano soddisfatte le disposizioni specificate nella precedente Sezione 5.
220 721 Se uno Stato Membro ritira un'omologazione che aveva precedentemente rilasciato, questo è tenuto a darne immediatamente avviso agli altri Stati Membri a mezzo di una scheda di comunicazione conforme al modello del marginale 221 000.
SEZIONE 8
INTERRUZIONE DEFINITIVA DELLA PRODUZIONE
220 800 Se il titolare di un'omologazione interrompe definitivamente la produzione di un tipo di veicolo omologato ai sensi della presente Appendice, deve darne comunicazione all'autorità che ha rilasciato l'omologazione, la quale a sua volta lo comunicherà alle altre Parti per mezzo di una scheda di comunicazione conforme al modello contenuto nel marginale 221 000.
221 000 Comunicazione
[formato massimo: A4 (210 mm × 297 mm)]
ADR () Rilasciato da: Nome dell'Amministrazione:
riguardante: L'omologazione rilasciata
L'omologazione estesa
L'omologazione rifiutata
L'omologazione ritirata
L'interruzione definitiva della produzione di un tipo di veicolo per quanto riguarda le sue caratteristiche particolari di costruzione per il trasporto delle merci pericolose.
n. di omologazione: n. di estensione:
1. Marchio di fabbrica o di commercio del veicolo
2. Tipo del veicolo: telaio - cabina, trattore per semirimorchio, rimorchio, semirimorchio, rimorchio con struttura auto-portante ()
3. Tipo (EX/II, EX/III, FL, OX, AT) di veicoli secondo il marginale 220 301(2)
4. Nome e indirizzo del costruttore
5. Qualora esista, nome e indirizzo del rappresentante del costruttore
6. Massa del veicolo:
6.1. Massa massima tecnica del veicolo completo:
7. Equipaggiamento particolare del veicolo:
7.1. Il veicolo è/non è dotato di dispositivi elettrici particolari.
Descrizione sommaria:
7.2. Il veicolo è/non è dotato di un dispositivo antibloccaggio delle ruote
Numero di omologazione:
Categoria del dispositivo:
7.3. Il veicolo è/non è dotato di un dispositivo rallentatore.
Numero di omologazione:
Massa massima tecnica del veicolo corrispondente alla potenza del dispositivo rallentatore:
Descrizione sommaria:
7.4. Il veicolo è/non è dotato di dispositivi per prevenire i rischi di incendio.
Descrizione sommaria:
7.5. Nel caso di veicolo a motore:
7.5.1. Tipo di motore: accensione per compressione, accensione comandata
7.5.2. Il veicolo è/non è dotato per costruzione di un dispositivo di limitazione della velocità, regolato alla velocità di km/h.
Numero di omologazione:
8. Veicolo presentato ad omologazione il
9. Servizio tecnico incaricato delle prove di omologazione:
10. Data del processo-verbale rilasciato da tale servizio:
11. Numero del processo verbale rilasciato da tale servizio:
12. L'omologazione è rilasciata/estesa/ritirata ()
13. Ubicazione, sul veicolo, della marcatura di omologazione:
14. Luogo:
15. Data:
16. Firma:
APPENDICE B.3 CERTIFICATO DI APPROVAZIONE PER I VEICOLI TRASPORTANTI ALCUNE MERCI PERICOLOSE
(ved. marg. 10 282)
230 000
Nota: Le dimensioni del certificato sono di 210 × 297 mm (formato A4). Devono essere utilizzati il recto e il verso. Il colore deve essere bianco con una diagonale rosa.
CERTIFICATO DI APPROVAZIONE PER I VEICOLI TRASPORTANTI ALCUNE MERCI PERICOLOSE
1. Certificato n.
attestante che il veicolo qui di seguito indicato soddisfa le condizioni richieste dall'Accordo europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose su strada (ADR) per essere ammesso al trasporto internazionale di merci pericolose su strada.
2. Fabbricante e tipo di veicolo
3. Numero di immatricolazione (ove esiste) e numero del telaio
4. Nome e sede di esercizio del vettore, utilizzatore o proprietario
5. Il veicolo qui sopra descritto ha subito le ispezioni previste al marg. 10 282 e 10 283 () dell'Allegato B all'ADR e soddisfatto le condizioni richieste per essere ammesso al trasporto internazionale su strada delle merci pericolose delle classi, ordinali e lettere qui di seguito indicate (se necessario indicare il nome o il numero di identificazione della materia):
6. Osservazioni
7. Valido fino al Firma e timbro del servizio emittente di:
Data:
Firma:
8. Validità prolungata fino al Firma e timbro del servizio emittente di:
Data:
Firma:
9. Validità prolungata fino al Firma e timbro del servizio emittente di:
Data:
Firma:
10. Validità prolungata fino al Firma e timbro dell'Ufficio emittente di:
Data:
Firma:
11. Validità prolungata fino al Timbro dell'Ufficio emittente di:
Data:
Firma:
Nota: 1. Ogni veicolo deve essere oggetto di un certificato distinto a meno che non sia altrimenti disposto, per es. per la classe 1.
2. Questo certificato deve essere restituito all'Ufficio che lo ha emesso:
- quando il veicolo è ritirato dalla circolazione,
- in caso di cambio del vettore, utilizzatore o proprietario indicati nel punto 4,
- al termine della durata di validità del certificato,
- in caso di modifiche sostanziali delle caratteristiche essenziali del veicolo.
APPENDICE B.4
240 000-
249 999 Riservata
APPENDICE B.5 LISTA DELLE MATERIE E NUMERI DI IDENTIFICAZIONE
250 000 (1) Il numero di identificazione del pericolo si compone di due o tre cifre. In genere le cifre indicano i seguenti pericoli:
2 Emanazione di gas risultanti da una pressione o da una reazione chimica
3 Infiammabilità di materie liquide (vapori) e gas o materia liquida autoriscaldante
4 Infiammabilità di materie solide o materia solida autoriscaldante
5 Comburenza (favorisce l'incendio)
6 Tossicità o pericolo di infezione
7 Radioattività
8 Corrosività
9 Pericolo di violenta reazione spontanea
Nota: Il pericolo di reazione violenta spontanea ai sensi del numero di pericolo 9 comprende la possibilità, per effetto della natura della materia, di un pericolo di esplosione, di disgregazione o di una reazione di polimerizzazione in seguito a uno sviluppo di calore considerevole o di gas infiammabili e/o tossici.
Il raddoppio di una cifra indica una intensificazione del pericolo afferente.
Quando il pericolo di una materia può essere indicato sufficientemente da una sola cifra, tale cifra deve essere completata da uno 0.
Le seguenti combinazioni hanno tuttavia un significato speciale: 22, 323, 333, 362, 382, 423, 44, 446, 462, 482, 539, 606, 623, 642, 823, 842 e 90 [ved. paragrafo (2) di seguito].
Quando il numero di identificazione del pericolo è preceduto dalla lettera «X», questa indica che la materia reagisce pericolosamente con l'acqua. Per tali materie l'acqua può essere utilizzata solo con l'approvazione di esperti.
(2) I numeri di identificazione del pericolo enumerati al marginale (3) hanno il seguente significato:
20 gas inerte
22 gas refrigerato
223 gas infiammabile refrigerato
225 gas comburente refrigerato (favorisce l'incendio)
23 gas infiammabile
236 gas infiammabile e tossico
239 gas infiammabile, può produrre spontaneamente una reazione violenta
25 gas comburente (favorisce l'incendio)
26 gas tossico
265 gas tossico e comburente (favorisce l'incendio)
266 gas molto tossico
268 gas tossico e corrosivo
286 gas corrosivo e tossico
30 - materia liquida infiammabile (punto di infiammabilità da 23 °C a 61 °C, valori limite compresi), o
- materia liquida infiammabile o materia solida allo stato fuso con punto di infiammabilità superiore a 61 °C, riscaldata ad una temperatura uguale o superiore al suo punto di infiammabilità, o
- materia liquida auto-riscaldante.
323 materia liquida infiammabile che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabili
X323 materia liquida infiammabile che reagisce pericolosamente con l'acqua con sviluppo di gas infiammabili ()
33 materia liquida molto infiammabile (punto di infiammabilità inferiore a 21 °C)
333 materia liquida piroforica
X333 materia liquida spontaneamente infiammabile che reagisce pericolosamente con l'acqua ()
336 materia liquida molto infiammabile e tossica
338 materia liquida molto infiammabile e corrosiva
X338 materia liquida molto infiammabile e corrosiva che reagisce pericolosamente con l'acqua ()
339 materia liquida molto infiammabile, può produrre spontaneamente una reazione violenta
36 materia liquida infiammabile (punto di infiammabilità da 23 °C à 61 °C, valori limite compresi) che presenta un basso grado di tossicità, o materia liquida autoriscaldante e tossica
362 materia liquida infiammabile, tossica, reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabili
X362 materia liquida infiammabile, tossica, reagisce pericolosamente con l'acqua emettendo gas infiammabili ()
38 materia liquida infiammabile (punto di infiammabilità da 23 °C A 61 °C), che presenta un basso grado di corrosività, o materia liquida autoriscaldante e corrosiva
382 materia liquida infiammabile, corrosiva, reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabili
X382 materia liquida infiammabile, corrosiva, reagisce pericolosamente con l'acqua emettendo gas infiammabile ()
39 liquido infiammabile, può produrre spontaneamente una reazione violenta
40 materia solida infiammabile o autoriscaldante
423 materia solida che reagisce con l'acqua con sviluppo di gas infiammabili
X423 materia solida infiammabile, che reagisce pericolosamente con l'acqua con sviluppo di gas infiammabile ()
44 materia solida infiammabile che, a temperatura elevata, si trova allo stato fuso
446 materia solida infiammabile e tossica che, a temperatura elevata, si trova allo stato fuso
46 materia solida infiammabile o autoriscaldante, e tossica
462 materia solida tossica, reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabili
48 materia solida infiammabile o autoriscaldante, corrosiva
482 materia solida corrosiva, reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabili
50 materia comburente (favorisce l'incendio)
539 perossido organico infiammabile
55 materia molto comburente (favorisce l'incendio)
556 materia molto comburente (favorisce l'incendio), tossica
558 materia molto comburente (favorisce l'incendio) e corrosiva
559 materia molto comburente (favorisce l'incendio) può produrre spontaneamente una reazione violenta
56 materia comburente (favorisce l'incendio), tossica
568 materia comburente (favorisce l'incendio), tossica, corrosiva
58 materia comburente (favorisce l'incendio), corrosiva
59 materia comburente (favorisce l'incendio), può produrre spontaneamente una reazione violenta
60 materia tossica o che presenta un basso grado di tossicità
606 materie infettive
623 materia tossica liquida, che reagisce con l'acqua, sviluppando gas infiammabili
63 materia tossica e infiammabile (punto di infiammabilità da 23 °C a 61 °C valori limite compresi)
638 materia tossica e infiammabile (punto di infiammabilità da 23 °C a 61 °C valori limite compresi ) e corrosiva
639 materia tossica e infiammabile (punto di infiammabilità da 23 °C a 61 °C valori limite compresi), può produrre spontaneamente una reazione violenta
64 materia solida tossica, infiammabile o autoriscaldante
642 materia solida tossica, reagisce con l'acqua sviluppando gas infiammabili
65 materia tossica e comburente (favorisce l'incendio)
66 materia molto tossica
663 materia molto tossica e infiammabile (punto di infiammabilità inferiore o uguale a 61 °C)
664 materia molto tossica solida, infiammabile o autoriscaldante
665 materia molto tossica e comburente favorisce l'incendio
668 materia molto tossica e corrosiva
669 materia molto tossica, può produrre spontaneamente una reazione violenta
68 materia tossica e corrosiva
69 materia tossica, o con basso grado di tossicità, può produrre spontaneamente una reazione violenta
70 materia radioattiva
72 gas radioattivo
723 gas radioattivo, infiammabile
73 materia liquida radioattiva, infiammabile (punto di infiammabilità inferiore o uguale a 61 °C)
74 materia solida radioattiva, infiammabile
75 materia radioattiva, comburente (favorisce l'incendio)
76 materia radioattiva, tossica
78 materia radioattiva, corrosiva
80 materia corrosiva o che presenta un basso grado di corrosività
X80 materia corrosiva o che presenti un basso grado di corrosività che reagisce pericolosamente con l'acqua ()
823 materia corrosiva liquida, che reagisce con l'acqua sviluppando gas infiammabili
83 materia corrosiva o che presenta un basso grado di corrosività e infiammabile (punto di infiammabilità da 23 °C a 61 °C, valori limite compresi)
X83 materia corrosiva o che presenti un basso grado di corrosività e infiammabile (punto di infiammabilità da 23 °C a 61 °C, valori limite compresi), reagisce pericolosamente con l'acqua ()
836 materia corrosiva o che presenta un basso grado di corrosività e infiammabile (punto di infiammabilità de 23 °C a 61 °C, valori limite compresi) e tossica
839 materia corrosiva o che presenta un basso grado di corrosività e infiammabile (punto di infiammabilità da 23 °C a 61 °C, valori limite compresi), può produrre spontaneamente una reazione violente
X839 materia corrosiva o che presenti un basso grado di corrosività e infiammabile (punto di infiammabilità da 23 °C a 61 °C, valori limite compresi), può produrre spontaneamente una violenta reazione, e reagisce pericolosamente con l'acqua ()
84 materia corrosiva solida, infiammabile o autoriscaldante
842 materia corrosiva solida, reagisce con l'acqua sviluppando gas infiammabili
85 materia corrosiva o che presenti un basso grado di corrosività e comburente (favorisce l'incendio)
856 materia corrosiva o che presenti un basso grado di corrosività e comburente (favorisce l'incendio) e tossica
86 materia corrosiva o che presenti un basso grado di corrosività e tossica
88 materia molto corrosiva
X88 materia molto corrosiva che reagisce pericolosamente con l'acqua ()
883 materia molto corrosiva e infiammabile (punto di infiammabilità da 23 °C a 61 °C, valori limite compresi)
884 materia molto corrosiva solida, infiammabile o autoriscaldante
885 materia molto corrosiva e comburente (favorisce l'incendio)
886 materia molto corrosiva e tossica
X886 materia molto corrosiva e tossica che reagisce pericolosamente con l'acqua ()
89 materia corrosiva o che presenta un basso grado di corrosività, può produrre spontaneamente una reazione violenta
90 materie pericolose nei riguardi dell'ambiente, materie pericolose diverse
(3) I numeri di identificazione previsti al marginale 10 500 sono ripresi nelle successive tabelle I, II, III.
Nota: 1. I numeri di identificazione che devono figurare sui pannelli arancione, devono essere ricercati dapprima nella Tabella I. Se per le materie delle classi 3, 4.1, 4.2, 5.1, 6.1, 6.2, 7, 8 e 9 il nome della materia da trasportare o della rubrica collettiva sotto la quale essa è classificata non figura nella Tabella I, i numeri di identificazione debbono essere ricercati nella Tabella II.
2. La Tabella III riprende tutte le rubriche delle Tabelle I e II ordinate in base ai numeri di identificazione delle materie.
TABELLA I
Lista delle materie indicate con il loro nome chimico o delle rubriche collettive alle quali viene attribuito uno «specifico numero di identificazione della materia» [colonna (d)] (per quanto concerne le soluzioni ed i miscugli delle materie, vedere anche marginale 2002 (8) e (9)
Questa tabella comprende anche delle materie che non figurano nella numerazione delle materie delle classi, ma che pertanto ricadono sotto le classi e gli ordinali indicati nella colonna (b).
Nota: Per le materie delle classi 3, 4.1, 4.2, 4.3, 5.1, 6.1, 7 e 8 non citate in questa tabella, vedi la tabella II. Le materie sono elencate in ordine alfabetico
>SPAZIO PER TABELLA>
TABELLA II
Lista delle rubriche collettive, o delle rubriche n.a.s. che non sono nominativamente elencate nella tabella I o che non cadono sotto una rubrica collettiva ripresa nella stessa tabella I
Questa lista comprende due tipi di rubriche collettive o di rubriche n.s.a.:
- rubriche collettive specifiche o rubriche n.s.a. specifiche applicabili per i gruppi di combinazioni chimiche dello stesso tipo;
- rubriche collettive generali o rubriche n.a.s. generali per i gruppi di materie che presentano pericoli principali e secondari simili.
Le materie possono essere assegnate a una rubrica collettiva generale o a una rubrica n.a.s. generale solo se non possono essere assegnate ad una rubrica collettiva specifica o ad una rubrica n.a.s. specifica.
Nota: Questa tabella si applica solo alle materie che non figurano nella tabella I.
>SPAZIO PER TABELLA>
TABELLA III
Lista numerica - Questa tabella contiene tutte le rubriche delle tabelle I e II ordinate in base al numero di identificazione della materie stessa
>SPAZIO PER TABELLA>
250 001 I numeri di identificazione devono presentarsi sul pannello come segue:
numero di identificazione
del pericolo
(2 o 3 cifre)
numero di identificazione
della materia
(4 cifre)
Fondo: Arancione.
bordo, barra trasversale e cifre di colore nero,
con tratto da 15 mm
APPENDICE B.6 CERTIFICATO DI FORMAZIONI DEI CONDUCENTI DEI VEICOLE RILASCIATO CONFORMEMENTE ALLE PRESCRIZIONI DEL MARGINALE 10 315
(vedere marginale 10 381)
260 000 Il certificato di formazione dei conducenti dei veicoli che trasportano materie pericolose, rilasciato conformemente alle prescrizioni del marginale 10 315, deve avere la disposizione conforme al modello di seguito riportato. Si raccomanda che questo modello abbia il medesimo formato della patente di guida nel modello della Comunità Europea, nominalmente A7 (74 x 105 mm), o che abbia la forma di un foglio doppio che possa essere piegato in questo formato. (Per il modello di certificato, vedere al verso.)
Modello di certificato
Pagina 1 Pagina 2
ADR-Certificato
di formazione per i conducenti di veicoli
che trasportano materie pericolose
in cisterna (¹) con modalità diverse dal trasporto in cisterna (¹)
Certificato n.
Simbolo distintivo dello Stato che rilascia il certificato
Valido per la o le classi (¹) (2)
In cisterna Con altre modalità
1 1
2 2
3 3
4.1, 4.2, 4.3 4.1, 4.2, 4.3
5.1, 5.2 5.1, 5.2
6.1, 6.2 6.1, 6.2
7 7
8 8
9 9
Fino a (data) (3)
-----
(¹) Cancellare quello che non conviene.
(2) Per l'estensione della validità a altre classi, vedere pagina 3.
(3) Per il rinnovo della validità vedere pagina 3. Cognome
Nome
Data di nascita
Nazionalità
Rilasciato da
Data
Firma (4)
Rinnovato fino a
Da
Data
Firma (4)
-----
(4) E/o timbro dell'Autorità che rilascia il certificato.
Pagina 3 Pagina 4
Validità estesa
alla classe o alle classi (5) Esclusivamente ai fini dei
regolamenti nazionali
In cisterna
1
2
3
4.1, 4.2, 4.3 Data
5.1, 5.2
6.1, 6.2 Firma
7 e/o timbro
8
9
Con altre modalità
1
2
3
4.1, 4.2, 4.3 Data
5.1, 5.2
6.1, 6.2 Firma
7 e/o timbro
8
9
-----
(5) Cancellare quello che non conviene.
() Per quanto riguarda semirimorchi e i rimorchi ad asse centrale, s'intende con massa massima il peso scaricato al suolo dall'asse o gli assi del semirimorchio o del rimorchio ad asse centrale, quando questo è agganciato al veicolo trattore ed è a pieno carico.
() Per le lamiere, l'asse delle provette di trazione è perpendicolare alla direzione di laminazione. L'allungamento a rottura (l = 5d) è misurato per mezzo di provette a sezione circolare, la cui distanza tra i riferimenti l è uguale a cinque volte il diametro d; in caso di uso di provette rettangolari, la distanza tra i riferimenti deve essere calcolata con la formula l = 5,65 F°, nella quale F° indica la sezione primitiva della provetta.
() Per i serbatoi che non sono a sezione circolare, per esempio quelli a forma di cassone od ellittici, i diametri indicati corrispondono a quelli della sezione circolare di area equivalente. Per tali forme di sezione, i raggi di curvatura dell'involucro non devono essere superiori a 2 000 mm sulle fiancate, a 3 000 mm nelle parti superiore e inferiore.
() Per acciaio dolce, si intende un acciaio il cui limite minimo di rottura è compreso tra 360 e 440 N/mm2.
() Questa formula discende dalla formula generale:
e1 = e0 nella quale:
Rm0 = 360 N/mm2
A0 = 27 per l'acciaio dolce di riferimento
Rm1 = limite minimo di resistenza a rottura per trazione del metallo prescelto, in N/mm2
A1 = allungamento minimo alla rottura a trazione del metallo prescelto, in %
() Tuttavia per i serbatoi destinati al trasporto di alcune materie cristallizzabili o molto viscose, di gas liquefatti fortemente refrigerati come pure per i serbatoi muniti di rivestimento in ebanite o in termoplastica, l'otturatore interno può essere sostituito con un otturatore esterno avente una protezione supplementare.
() Per serbatoi ermeticamente chiusi, si devono intendere i serbatoi le cui aperture sono ermeticamente chiuse e che sono sprovvisti di valvole di sicurezza, di dischi di rottura o di altri dispositivi di sicurezza similari. I serbatoi che hanno valvole di sicurezza precedute da un disco di rottura sono considerati come ermeticamente chiusi.
() La verifica delle caratteristiche di costruzione comprende anche, per i serbatoi con una pressione di prova minima di 1 MPa (10 bar), il prelievo di provette di saldatura - campioni di esecuzione - e le prove di cui all'appendice B.1d.
() In casi particolari e in accordo con l'esperto autorizzato dall'autorità competente, la prova di pressione idraulica può essere sostituita da una prova con altro liquido o gas, qualora tale operazione non presenti pericolo.
() Aggiungere l'unità di misura dopo il valore numerico.
() Ai fini della presente disposizione, devono essere considerate come liquidi le materie la cui viscosità cinematica a 20 °C è inferiore a 2 680 mm2/s.
() Sono considerati come gas che presentano un pericolo per gli organi respiratori o un pericolo di intossicazione i gas contrassegnati dalla lettera «t» nell'elencazione delle materie.
() Le prescrizioni sono pubblicate nel Codice IMDG.
() Sono considerati come gas che presentano un pericolo per gli organi respiratori o un pericolo di intossicazione i gas contrassegnati dalla lettera «t» nell'elencazione delle materie.
() 1. Le pressioni di prova prescritte sono:
a) se i serbatoi sono muniti di protezione calorifuga, almeno uguale alla tensione di vapore dei liquidi a 60 °C, diminuita di 100 kPa (1 bar), e come minimo di 1 MPa (10 bar);
b) se i serbatoi non sono muniti di protezione calorifuga, almeno uguale alla tensione di vapore dei liquidi a 65 °C, diminuita di 100 kPa (1 bar), e come minimo di 1 MPa (10 bar).
2. A causa dell'elevata tossicità dell'ossicloruro di carbonio del 3°at), la pressione minima di prova per questo gas è fissata a 1,5 MPa (15 bar) se il serbatoio è munito di protezione calorifuga e a 1,7 MPa (17 bar) se non è munito di tale protezione.
3. I valori massimi prescritti per il grado di riempimento in kg/1 sono calcolati nel seguente modo: massa massima del contenuto per litro di capacità = 0,95 × massa volumica della fase liquida a 50 °C.
() Le denominazioni in corsivo al marginale 2201 devono essere utilizzate come nome a tutte lettere, del gas per le miscele A, A0 e C del 4°b) del marginale 2201. I nomi utilizzati in commercio e citati nella nota al 4°b) del marginale 2201 non potranno essere utilizzati che complementarmente.
() Aggiungere l'unità di misura dopo il valore numerico.
() Per serbatoi ermeticamente chiusi, si devono intendere i serbatoi le cui aperture sono ermeticamente chiuse e che sono sprovvisti di valvole di sicurezza, di dischi di rottura o di altri dispositivi di sicurezza similari. I serbatoi che hanno valvole di sicurezza precedute da un disco di rottura sono considerati come ermeticamente chiusi.
() Per serbatoi ermeticamente chiusi, si devono intendere i serbatoi le cui aperture sono ermeticamente chiuse e che sono sprovvisti di valvole di sicurezza, di dischi di rottura o di altri dispositivi di sicurezza similari. I serbatoi che hanno valvole di sicurezza precedute da un disco di rottura sono considerati come ermeticamente chiusi.
() Ai fini della presente disposizione, devono essere considerate come liquidi le materie la cui viscosità cinematica a 20 °C è inferiore a 2 680 mm2/s.
() Per le lamiere, l'asse delle provette di trazione è perpendicolare alla direzione di laminazione. L'allungamento a rottura (l = 5d) è misurato per mezzo di provette a sezione circolare, la cui distanza tra i riferimenti l è uguale a cinque volte il diametro d; in caso di uso di provette rettangolari, la distanza tra i riferimenti deve essere calcolata con la formula l = 5,65 F°, nella quale F° indica la sezione primitiva della provetta.
() Per i serbatoi che non sono a sezione circolare, per esempio quelli a forma di cassone od ellittici, i diametri indicati corrispondono a quelli della sezione circolare di area equivalente. Per tali forme di sezione, i raggi di curvatura dell'involucro non devono essere superiori a 2 000 mm sulle fiancate, a 3 000 mm nelle parti superiore e inferiore.
() Per acciaio dolce, si intende un acciaio il cui limite minimo di rottura è compreso tra 360 e 440 N/mm2.
() Questa formula discende dalla formula generale:
e1 = e0 nella quale:
Rm0 = 360 N/mm2
A0 = 27 per l'acciaio dolce di riferimento
Rm1 = limite minimo di resistenza a rottura per trazione del metallo prescelto, in N/mm2
A1 = allungamento minimo alla rottura a trazione del metallo prescelto, in %
() Tuttavia per i serbatoi destinati al trasporto di alcune materie cristallizzabili o molto viscose, di gas liquefatti fortemente refrigerati come pure per i serbatoi muniti di rivestimento in ebanite o in termoplastica, l'otturatore interno può essere sostituito con un otturatore esterno avente una protezione supplementare.
() In caso di contenitori-cisterna di un volume inferiore a 1 m3, questa valvola, o qualche altro apparato equivalente, può essere sostituito da una flangia chiusa.
() Per serbatoi ermeticamente chiusi, si devono intendere i serbatoi le cui aperture sono ermeticamente chiuse e che sono sprovvisti di valvole di sicurezza, di dischi di rottura o di altri dispositivi di sicurezza similari. I serbatoi che hanno valvole di sicurezza precedute da un disco di rottura sono considerati come ermeticamente chiusi.
() Il segno distintivo nella circolazione internazionale previsto dalla Convenzione di Vienna sulla circolazione stradale (Vienna 1968).
() La verifica delle caratteristiche di costruzione comprende anche, per i serbatoi con una pressione di prova minima di 1 MPa (10 bar), il prelievo di saldatura - campioni di esecuzione - e le prove di cui all'appendice B.1d.
() In casi particolari e in accordo con l'esperto autorizzato dall'autorità competente, la prova di pressione idraulica può essere sostituita da una prova con altro liquido o gas, qualora tale operazione non presenti pericolo.
() Aggiungere le unità di misura dopo il valore numerico.
() Il nome può essere sostituito da una designazione generica raggruppante materie di natura affine ed ugualmente compatibili con le caratteristiche del serbatoio.
() Esempi di protezione dei serbatoi:
1. Protezione contro gli urti laterali può, per esempio, consistere in barre laterali che proteggono il serbatoio su entrambi i lati ed all'altezza della linea mediana.
2. Protezione contro il ribaltamento può, per esempio, consistere in anelli di rinforzo o barre fissate trasversalmente rispetto al telaio.
3. Protezione contro un tamponamento può consistere per esempio in un para-urti o un'intelaiatura.
() Ai fini della presente disposizione, devono essere considerate come liquidi le materie la cui viscosità cinematica a 20 °C è inferiore a 2 680 mm2/s.
() Queste disposizioni sono contenute nella Sezione 13 dell'Introduzione Generale al Codice Marittimo Internazionale per le merci pericolose (Codice IMDG) pubblicato dall'Organizzazione Marittima Internazionale, Londra.
() Sono considerati come gas che presentano un pericolo per gli organi respiratori o un pericolo di intossicazione i gas contrassegnati della lettera «t» nell'elencazione delle materie.
() Le prescrizioni sono pubblicate nel Codice IMDG.
() 1. Le pressioni di prova prescritte sono:
a) se i serbatoi non sono muniti di protezione calorifuga, almeno uguale alla tensione di vapore dei liquidi a 60 °C, diminuita di 100 kPa (1 bar), e come minimo di 1 MPa (10 bar).
b) se i serbatoi non sono muniti di protezione calorifuga, almeno uguale alla tensione di vapore dei liquidi a 65 °C, diminuita di 100 kPa (1 bar), e come minimo di 1 MPa (10 bar).
2. A causa dell'elevata tossicità dell'ossicloruro di carbonio del 3°at), la pressione minima di prova per questo gas è fissata a 1,5 MPa (15 bar) se il serbatoio è munito di protezione calorifuga e a 1,7 MPa (17 bar) se non è munito di tale protezione.
3. I valori massimi prescritti per il grado di riempimento in kg/l sono calcolati nel seguente modo: massa massima del contenuto per litro di capacità = 0,95 × massa volumica della fase liquida a 50 °C.
() Le denominazioni in corsivo al marginale 2201 devono essere utilizzate come nome a tutte lettere, del gas per le miscele A, A0 e C del 4°b) del marginale 2201. I nomi utilizzati in commercio e citati nella nota al 4°b) del marginale 2201 non potranno essere utilizzati che complementarmente.
() Le denominazioni in corsivo al marginale 2201 devono essere utilizzate come nome a tutte lettere, del gas per le miscele A, A0 e C del 4°b) del marginale 2201. I nomi utilizzati in commercio e citati nella nota al 4°b) del marginale 2201 non potranno essere utilizzati che complementarmente.
() Aggiungere l'unità di misura dopo il valore numerico.
() Per serbatoi ermeticamente chiusi, si devono intendere i serbatoi le cui aperture sono ermeticamente chiuse e che sono sprovvisti di valvole di sicurezza, di dischi di rottura o di altri dispositivi di sicurezza similari. I serbatoi che hanno valvole di sicurezza precedute da un disco di rottura sono considerati come ermeticamente chiusi.
() Per serbatoi ermeticamente chiusi, si devono intendere i serbatoi le cui aperture sono ermeticamente chiuse e che sono sprovvisti di valvole di sicurezza, di dischi di rottura o di altri dispositivi di sicurezza similari. I serbatoi che hanno valvole di sicurezza precedute da un disco di rottura sono considerati come ermeticamente chiusi.
() Ai fini della presente disposizione, devono essere considerate come liquidi le materie la cui viscosità cinematica a 20 °C è inferiore a 2 680 mm2/s.
() I vetri dei tipi E e C sono riportati alla Tabella 1.
() Il metodo prescritto nella norma DIN 16945 del giugno 1969, paragrafo 6, 4, 3, è considerato appropriato.
() Il metodo prescritto nella norma DIN 16945 del giugno 1969, paragrafo 6, 4, 2, è considerata appropriato.
() Le modalità di cui alla norma ASTM-D 2583-67 sono considerate come modalità appropriate.
() È stato rilevato che un Rellumit 5 risponde perfettamente.
() 1 per la Germania, 2 per la Francia, 3 per l'Italia, 4 per l'Olanda, 5 per la Svezia, 6 per il Belgio, 7 per l'Ungheria, 8 per la Repubblica Ceca, 9 per la Spagna, 10 per la Iugoslavia, 11 per la Gran Bretagna, 12 per l'Austria, 13 per il Lussemburgo, 14 per la Svizzera, 15 (riservato), 16 per la Norvegia, 17 per la Finlandia, 18 per la Danimarca, 19 (riservato), 20 per la Polonia, 21 per il Portogallo, 22 (riservato), 23 per la Grecia, 24 (riservato), 25 per la Croazia, 26 per la Slovenia, 27 per la Slovacchia, 28 per la Bielorussia, 29 e 30 (riservati), 31 Bosnia Erzegovina.
() Per «Regolamento ECE n.» si intendono (con le modifiche) gli allegati all'accordo riguardante l'adozione di uniformi condizioni di omologazione, e il riconoscimento reciproco degli equipaggiamenti e parti di veicolo a motore, firmato a Ginevra il 20 marzo 1958.
() Nella sua forma più recente, inizialmente pubblicato nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee n. L 202 del 6. 9. 1971.
() Numero del paese che ha rilasciato / esteso / rifiutato / ritirato l'omologazione (veder nota a fondo pagina n. 1 al marginale 220 403 (1)].
() Cancellare le diciture inutili.
() Cancellare la dicitura inutile.
() L'acqua può essere utilizzata esclusivamente con l'autorizzazione degli esperti.