Crociera SIDA: appunti di viaggio
A conclusione della crociera SIDA sulla nave Costa Luminosa riportiamo una breve relazione che ripercorre i principali argomenti trattati nelle giornate di lavoro.
PRIMA GIORNATA
La Crociera SIDA che si è tenuta dal primo al 4 maggio sulla nave Costa Luminosa ha visto la partecipazione di una platea eterogenea e composita. Oltre agli operatori professionali delle autoscuole erano presenti funzionari dell’amministrazione, primo fra tutti il Dott. Ing. Storto, Direttore Generale della Direzione Generale Territoriale del Centro Sud e gli Ing. Daniele e Altamura dell’UP di Varese. Accanto a loro anche membri delle associazioni di categoria delle autoscuole (Sig.ra Elena Lenarduzzi, CONFARCA) ed opinionisti del mondo dell’autotrasporto, nella persona del Dott. Enrico Bossa per il CNA Italia.
I titolari dell’Autosoft SIDA (Sig.ri Filippi e Bastioli) hanno introdotto e condotto le due giornate di formazione. La prima dedicata quasi esclusivamente ad argomenti rilevanti nell’ambito della CQC e la seconda incentrata invece su e-government, modifiche ai quiz ministeriali delle diverse patenti e simulatori di guida. Il ruolo di SIDA By Autosoft nel contesto delle due giornate di studio è stato proprio quello di “mettersi al servizio degli operatori” (le autoscuole in particolare) per raccogliere e dare informazioni. Non si è parlato di informazioni di carattere politico (per questo esistono le associazioni di categoria) ma di informazioni di carattere operativo/normativo. Importanti spunti di riflessione sono emersi grazie agli interventi dei Funzionari presenti in sala e, soprattutto, del Direttore Generale Storto.
Nell’ambito della CQC i relatori hanno affrontato 4 aspetti rilevanti: l’accreditamento, la formazione, il recupero punti e la formazione periodica.
A partire dalle normative di riferimento per la materia sono emerse le domande più frequenti che le autoscuole pongono agli operatori, sia in materia di accreditamento, sia per quanto concerne invece lo svolgimento pratico dei corsi. In particolare, con l’intervento dell’Ing. Altamura, si è cercato di dare una risposta ad un quesito ricorrente: il responsabile del corso CQC può essere un docente? Secondo il relatore la figura di responsabile, prevista ogni volta che inizia un corso, e la cui presenza è richiesta per tutta la durata del corso stesso è estremamente rilevante. Infatti il responsabile del corso certifica e attesta la presenza o meno dei candidati ed il corretto svolgimento delle lezioni firmando l’attestato finale. La norma prevede che questo incarico può essere svolto da un docente (ad esempio il medico). Dato però che il responsabile deve essere presente per tutto lo svolgimento del corso, l’attribuzione di questa carica al medico porterebbe ad una notevole crescita delle spese sostenute per la realizzazione del corso. La soluzione proposta dall’Ing. Altamura è quella di attribuire questa carica ad una figura che fa capo all’autoscuola o, in caso di consorzio, ad un membro del consorzio stesso per garantire la presenza costante del responsabile salvaguardando l’aspetto, anch’esso rilevante, dei costi di esercizio del corso.
Altro aspetto controverso è quello che riguarda la comunicazione di modifiche al personale docente e/o alle attrezzature. Alcuni UP, infatti, chiedono la sospensione del corso fino alla verifica dei funzionari. L’Ing. Daniele ha chiarito che, se la variazione si verifica in fase di accreditamento, vi sono 3 giorni per comunicare la variazione stessa. Diverso è invece il caso in cui la variazione si verifichi in fase di svolgimento del corso. In merito l’Ing. Daniele ha portato la platea a conoscenza di una circolare della Direzione Generale Nord Ovest la quale precisa che in questo caso la comunicazione è da effettuarsi nelle 24 ore che precedono l’inizio della lezione. Bisogna quindi attendere la verifica dei funzionari e pertanto, così come specifica il decreto 16/10/2009, il corso deve essere sospeso.
L’intervento del Direttore Generale Storto ha ulteriormente fatto luce sulla materia. Secondo l’Ing. Storto è necessaria una applicazione omogenea della normativa su tutto il territorio che si affianca alla necessità di coordinare l’operato di tutti gli uffici. Così come ha operato la DGT Nord Ovest, anche la DGT Centro Sud ha elaborato una direttiva che al momento è “congelata” e verrà emanata a tempo debito. A livello di operatività l’Ing. Storto ha parlato delle modalità operative della DGT Centro Sud laddove, prima di emanare una direttiva, viene creato un gruppo di lavoro. Successivamente (ma sempre prima della emanazione), il documento viene visionato dalle associazioni di categoria e inviato agli UP per la valutazione e la comunicazione di eventuali problemi. Dopo questa fase di verifica da parte degli operatori, il documento può essere emanato.
La materia è indubbiamente complicata. Ad esempio in Molise non c’è nemmeno una autostrada, ma i candidati molisani dovranno comunque guidare in autostrada per le due ore previste dalla normativa.
Tra i tanti punti di interesse comune trattati dagli funzionari è prevalso il problema della figura del responsabile del corso che può presentare un problema in caso di ispezione: infatti il responsabile del corso deve essere l’interlocutore dell’ispettore ma come può esserlo e, contemporaneamente, essere presente al corso? Secondo l’opinione della DGT Centro Sud il responsabile del corso, in questa particolare situazione, non può garantire la sua presenza per tutta la durata del corso.
Questo esempio portato dal Direttore Generale Storto serve per far comprendere che i Direttori Generali Territoriali a volte accettano le indicazioni della sede centrale anche se hanno delle riserve in merito. E’ il caso, ad esempio, della norma che prevede che il responsabile del corso sia sempre presente anche durante la prova pratica. Il ruolo dei Direttori Generali è quello di sottoporre, in caso di perplessità, una possibile proposta di revisione all’amministrazione centrale. Eventualmente, in alcuni punti e casi particolari, ci può essere anche una delega.
La direttiva della DGT Sud di prossima uscita prevede la presenza di una commissione presso la DGT stessa che subordina l’autorizzazione alle visite degli ispettori. Questo perché la DGT deve assumere un ruolo di coordinamento del processo e di gestione di questa prima fase necessaria per far partire i corsi anche se esiste l’ipotesi di creare un responsabile per ciascun ufficio. Sulle modalità di svolgimento dei corsi, secondo il Direttore Generale, è possibile prevedere la separazione dei corsi per cose e persone effettuata al completamento della parte comune.
Se questa è la posizione del Direttore Generale, la situazione non è omogenea in tutta Italia. L’intervento di un cliente autoscuola in merito è chiarificatore. L’UP di Udine, infatti, non opera in questo modo in quanto impone dall’origine che si tengano due corsi separati (che comprendono anche la parte comune), uno per la specializzazione merci e uno per la specializzazione persone.
Proseguendo nel suo intervento l’Ing. Storto ha chiarito che la DGT può anche emanare una serie di norme specifiche su alcuni aspetti (ad esempio registrazione, presenze, orari, pause ecc). Inoltre, sempre a parere del Direttore Generale, il responsabile del corso può eccezionalmente essere sostituito anche se solo per la singola lezione. Sui registri il Direttore Storto precisa che il registro iscrizione deve essere unico e il registro di frequenza deve essere riferito al singolo corso. I registri devono essere conservati per 5 anni e vi devono essere effettuate tutte le annotazioni necessarie. La DGT Centro Sud sarà particolarmente concentrata sulle ispezioni, dato che sono previste con una frequenza non inferiore a 6 per ogni corso, ovviamente al fine di garantire il massimo rispetto della normativa nello svolgimento dei corsi stessi.
La materia è sicuramente complessa, e le posizioni delle Direzioni Generali possono divergere su alcuni punti e su alcuni atteggiamenti. Se infatti il Direttore Storto precisa che “tutto quello che la normativa non prevede non si può fare”, l’orientamento della DTG Nord Ovest (in particolare con riferimento alla possibilità di tenere corsi di recupero punti cumulativi) è che “quello che non è espressamente vietato dalla norma è consentito” e dunque, nella fattispecie, la Direzione Nord Ovest acconsente già da ora a tenere corsi di recupero punti cumulativi anche se non è stato ancora emanato un decreto che sostituirà il DD 372 “Gestione dei punti della CQC”.
L’Ing. Daniele della UP di Varese è poi intervenuto per approfondire l’aspetto della formazione iniziale con una sua ipotesi in merito ai requisiti minimi da richiedere per la prova teorica per il conseguimento delle patenti superiori e quelli da richiedere per il conseguimento della CQC. Secondo l’Ing. Daniele molti degli argomenti da chiedere per la CQC sono gli stessi chiesti per le patenti superiori. L’allegato 2 della direttiva 2056 (direttiva patenti) che riporta l’elenco dei requisiti minimi per la prova di idoneità alla guida è riportato nel decreto 30/09/2003. La direttiva CQC 2003/59 ha analogamente definito i requisiti minimi per la CQC (286/2005). Analizzando questi allegati si ricava il principio comune di una forte attenzione alla sicurezza stradale. I problemi di questa materia sono: fino a che punto bisogna spingersi nell’affrontare gli argomenti d’esame? Bisogna procedere leggendo la norma. Per le patenti superiori ci sono riferimenti di carattere generico (nozioni/rudimenti), invece nel caso della CQC si può far riferimento ad alcuni elementi (ore specifiche per ciascun argomento, obiettivi e strutturazione + definitiva) per concludere che il grado di approfondimento richiesto per la CQC è molto più elevato (ore da impiegare per i vari argomenti e strutturazione).
Dopo aver concluso l’argomento della formazione iniziale analizzando quali sono gli strumenti didattici SIDA a disposizione delle autoscuole, si è affrontato lo “spinoso” problema della formazione periodica. Infatti, a seguito di una valutazione a grandi linee del numero di enti di formazione a disposizione rapportato al numero di titolari di CQC soggetti all’obbligo della formazione periodica, si è giunti alla conclusione che l’assolvimento di questo obbligo richiederebbe un numero molto elevato di corsi di formazione organizzati mensilmente contro le realistiche possibilità, invece alquanto ridotte.
In merito, e partendo proprio da questo dato, è intervenuto il Dott. Bossa della CNA Italia che ha rilevato come le esigenze di sicurezza nell’ambito della formazione iniziale e periodica possano essere garantite grazie all’impiego di strumenti multimediali e a crediti formativi per favorire anche le esigenze dell’autotrasporto. Oltre alla formazione iniziale ci saranno i problemi relativi alla formazione periodica con cui si dovranno confrontare le grandi imprese, chiamate a dover prevedere un gran numero di ore di formazione. Con particolare riguardo alla formazione continua si prevede che il 45% delle patenti C, CE, D, DE saranno interessate. Questo pone all’attenzione degli operatori, ma anche di chi fa le norme, il problema della massa di utenti della formazione periodica. Per questo motivo, ribadisce Bossa, è importante poter usufruire di strumenti multimediali. In merito interviene con una osservazione conclusiva il Dott. Bastioli della Sida rilevando che la necessità di insegnare contemporaneamente ad un numero molto elevato di persone potrebbe rendere accettabile una soluzione di e-learning gestito dagli stessi enti.
La Sig.ra Lenarduzzi vicepresidente della associazione Confarca interviene nella giornata di studio approvando l’iniziativa di SIDA By Autosoft che ha permesso il confronto di “teste”, ruoli ed esperienze diverse che vedono la materia sotto aspetti e con sfaccettature differenti.
Il Direttore Generale Storto ha poi concluso auspicando la necessità di un maggiore impegno nel coordinamento anche all’interno delle Direzioni Generali. I funzionari dovrebbero considerare la CQC come materia sperimentale. Si tratta, ora e nei mesi a venire, di correggere il tiro basandosi sulle esperienze.
Appuntamento quindi alla seconda giornata di lavori con argomenti differenti ma sempre di grande interesse per le autoscuole.
SECONDA GIORNATA
E-government, quiz ministeriali e simulatori di guida sono gli argomenti della seconda giornata di studio. Relatore è il Dott. Bastioli che affronta subito l’argomento dell’e-government, cioè di quell’insieme di strumenti e azioni per permettere e facilitare il dialogo informatico tra amministrazione e cittadini. Questo processo, da tempo attivo nel rapporto tra amministrazione e agenzie di pratiche auto, stenta ad affermarsi a 360 gradi nei confronti delle autoscuole che possono attualmente utilizzare solo alcuni strumenti (come il prenota foglio rosa) mentre altri sono ancora in fase sperimentale (prenota duplicati) oppure, anche se completamente operativi, sono rivolti ad una utenza specifica (ad esempio il prenota CQC). Mentre le agenzie lavorano esclusivamente tramite polo telematico, e quindi con l’interfacciamento tra software house e amministrazione, le autoscuole hanno la scelta se lavorare con polo telematico o collegandosi al portale dell’automobilista. Da considerare che anche le autoscuole godono dei vantaggi dei web service (cioè l’integrazione tra il software gestionale e i servizi) che garantisce notevoli vantaggi in termini di qualità del servizio, assistenza, sicurezza e velocità operativa. Il Dott. Bastioli chiude questo primo argomento con l’auspicio di una sempre maggiore integrazione tra servizi dell’amministrazione e software house, anche alla luce dei nuovi strumenti operativi a disposizione delle scuole guida come il prenota esame.
Nell’ambito dell’argomento relativo alle variazioni dei quiz ministeriali, il punto della situazione ha evidenziato la mancanza di omogeneità dei quiz per le varie patenti: differenti modalità di strategia sia nelle schede sia nella tipologia di esame in cui prevale (patenti a e b a parte), la modalità cartacea. Segue una rapida panoramica sulle caratteristiche delle schede da esame per ciascuna tipologia di patente e qualche anticipazione delle notizie in possesso di SIDA relativamente a come si potrebbero strutturare i nuovi esami per la patente A e B (25 argomenti e schede da 40 quiz divisi in fasce di appartenenza con assegnazione di un punteggio per ogni risposta sbagliata). Infine un breve accenno ai nuovi argomenti trattati con i quiz e uno sguardo ai prossimi nuovi esami (CQC e patente nautica) concludono la panoramica sull’argomento.
Simulatori di guida e didattica: quale la validità dei simulatori in un contesto di guida dei veicoli? Estrema utilità dei simulatori che possono svolgere un eccellente compito di training guidato e simulare diverse situazioni ambientali, climatiche, di carico ed “allenare” a stili di guida particolari. Utili sia per formare un neopatentato sia se rivolti ad un conducente esperto. La normativa in tema di CQC li prevede sia per quanto concerne la formazione ordinaria, sia per quanto concerne la formazione accelerata. Tuttavia vi sono alcune incoerenze: le norme parlano di simulatori anche in caso di formazione periodica pur non essendo presente la parte pratica ed inoltre ci si riferisce genericamente a simulatori di “alta qualità adatti ad essere utilizzati per la formazione pratica”. L’opinione di SIDA in merito è che l’uso di un simulatore può migliorare notevolmente la qualità della formazione dei conducenti ma perché ciò avvenga i simulatori dovrebbero essere facilmente accessibili ed economici. La tecnologia oggi è in rapida evoluzione e diventa difficile dire che cosa è un simulatore di qualità che dovrebbe essere in grado di simulare con efficacia la dinamica dei mezzi pesanti offrendo delle sensazioni di guida “verosimili”.
Le novità del codice della strada in discussione attualmente alle camere concludono la seconda e ultima giornata di lavori. Ringraziamenti finali e fotografie di rito danno l’appuntamento alla prossima crociera SIDA.
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