Decreto liberalizzazioni, le scelte di Monti
È ancora presto per dire se questo Governo ce la farà a risolvere qualche problema dell'Italia, ma di sicuro possiamo anticipare alcune delle novità che si affacciano nel mondo dei trasporti, con il decreto Monti sulle liberalizzazioni appena emanato (DL 24/01/2012 n. 1 - S.O.G.U. n. 19 del 24.1.2012).
Occorre specificare che il Decreto, pur essendo già in vigore, contiene molte dichiarazioni di intenti, nel senso che molte delle novità introdotte sono solo teoriche perché per essere realizzate c'è bisogno di decreti di attuazione e di altre norme operative che definiscano in concreto come muoversi e cosa cambiare.
Analizzando solo gli argomenti di interesse dell'autoscuola, perché trattati nella didattica, cominciamo col dire – lo saprete già – che i tassisti (e le imprese NCC!) hanno ottenuto di essere esclusi dalla liberalizzazione "generale" come è ben esplicitato nell'art. 1 del decreto, anche se nell'art. 36 è ribadito il concetto che l'istituzione di una nuova Autorità di regolazione dei trasporti provvederà a fare ordine nella materia ed a prendere decisioni più in fretta. Nel frattempo a decidere per il da farsi sarà l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, che dovrà dunque capire se e come ampliare il numero delle licenze e migliorare il servizio. Di sicuro una persona potrà essere titolare di più licenze e un taxi potrà guidare anche al di fuori dell'area comunale.
Il Governo ci tiene a specificare che le Regioni devono organizzare lo svolgimento dei servizi pubblici locali (dunque anche i trasporti) tali da consentire economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l'efficienza del servizio, entro il 30 giugno 2012. Se non lo fanno, il Consiglio dei Ministri si ritiene legittimato a farlo per loro. Inoltre dal 2013 tutti gli enti locali saranno valutati in funzione della loro "virtuosità" in tema di affidamento dei servizi a evidenza pubblica, e se non rispetteranno le procedure non saranno considerati "virtuosi" e non potranno godere dei finanziamenti statali. Le società affidatario devono rispettare il patto di stabilità.
Anche nel settore delle assicurazioni, Monti ha voluto fare un po' di ordine soprattutto per arginare il fenomeno delle frodi (quanti fanno finta di avere un incidente per farsi sistemare la carrozzeria a costo zero?) e delle false assicurazioni.
Ecco allora l'art. 30 che impone per le imprese di assicurazione l'obbligo di trasmettere all'ISVAP ogni anno una relazione sul numero degli incidenti sospettati di essere frodi, completa anche delle misure da adottare per contrastare il fenomeno. Contro i contrassegni falsi dell'assicurazione, c'è l'ipotesi della loro dematerializzazione, vale a dire la loro sostituzione o integrazione con sistemi elettronici o telematici. Qui dovrà essere fatto un regolamento entro sei mesi. La famosa "scatola nera", o la preventiva ispezione dei veicoli, che permetterebbero di avere uno sconto sulla polizza, sono delle belle idea ma vedremo quanto praticabili.
L'articolo 32 recita: "Le imprese possono richiedere ai soggetti che presentano proposte per l'assicurazione obbligatoria di sottoporre volontariamente il veicolo ad ispezione, prima della stipula del contratto. Qualora si proceda ad ispezione ai sensi del periodo precedente, le imprese praticano una riduzione rispetto alle tariffe stabilite ai sensi del primo periodo. Nel caso in cui l'assicurato acconsenta all'istallazione di meccanismi elettronici che registrano l'attività del veicolo, denominati scatola nera o equivalenti, i costi sono a carico delle compagnie che praticano inoltre una riduzione rispetto alle tariffe stabilite ai sensi del primo periodo".
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