Quali sono gli stranieri residenti in Italia che devono convertire la patente

Due anni fa, con tutta la carne al fuoco che c'era (nuove patenti europee, nuovi esami, ecc. ), non abbiamo dato risalto alla notizia, ma adesso che siamo abbondantemente al termine della scadenza, è giusto e doveroso segnalarla: tutti gli stranieri comunitari che risiedono in Italia da più di due anni sono obbligati ad avere la patente italiana, se sulla loro patente non è specificata la scadenza di validità. Se gli agenti di Polizia controllano, adesso possono fare le multe a partire da un minimo di 155 euro (guida con patente scaduta).
Mentre prima la patente di un conducente comunitario (inglese, francese, tedesco, ecc.) era comunque considerata valida anche in Italia, con l'art. 136 bis del Codice della Strada (introdotto a gennaio 2013 ma valido ai fini sanzionatori a partire da gennaio 2015) al comma 3 si è stabilito che: Il titolare di patente di guida (rilasciata da uno Stato dell'Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo), senza limiti di validità amministrativa, trascorsi due anni dall'acquisizione della residenza normale, deve procedere alla conversione della patente posseduta

Il conducente comunitario è obbligato a convertire la patente in italiana solo in un altro caso: quando la sua patente è oggetto di revisione. In tutte le altre circostanze, la sua patente è considerata a tutti gli effetti uguale a quella italiana.

Ben diversa la questione per le patenti extracomunitarie: in questo caso i titolari, a distanza di un anno dalla residenza in Italia (sia essa anagrafica oppure normale, ovvero superiore ai 185 giorni per motivi di studio, lavoro, famigliare, ecc. secondo quanto specificato nell'art. 118 bis del Codice della Strada) sono obbligati a convertire la loro patente in italiana. L'obbligo è stabilito dall'art. 135 del Codice della Strada.
Tutte queste disposizioni servono per avere un sistema di controllo più efficace sui conducenti di veicoli a vantaggio della sicurezza.