Circolazione di beni e di servizi, la priorità è per quelli di emergenza
Linee guida dall'UE per la gestione sicura delle frontiere, al fine di proteggere la salute e assicurare il rifornimento di merci e servizi essenziali (leggi il testo originale in inglese)
La crisi legata al coronavirus ha evidenziato la necessità di proteggere la salute della popolazione senza intaccare il principio della libera circolazione delle persone e delle merci che ha dato vita all'area Schengen, ai fini di non ridurre i servizi essenziali in tutta l'Europa. La politica del singoli Paesi deve essere guidata dal principio di solidarietà tra i Paesi Membri UE.
Per questo motivo, sono state emanate delle linee guida per orientare la politica dei trasporti in Europa, da parte di tutti i singoli Paesi, nella stessa e univoca direzione.
In Italia sono state emanate delle indicazioni sul trasporto che sono in armonia con quelle europee, come si può verificare leggendo qui.
Nelle linee guida è scritto che, onde evitare il peggioramento della situazione sia sociale che economica, sia fondamentale continuare a far funzionare il Mercato Unico, senza che i singoli prendano iniziative tali da rompere la catena dei flussi.
Gli Stati devono dunque in primo luogo accettare i propri cittadini e residenti e facilitare il ritorno degli altri cittadini al loro Paese d'origine. Per questo motivo è importante agire in maniera coordinata e unica.
In particolare, il trasporto e la mobilità sono settori essenziali per assicurare la continuità economica. I trasporti legati ai servizi di emergenza devono avere la priorità assoluta (le cosiddette “Vie verdi”).
Le misure di controllo non devono arrecare danni o interruzioni alla catena di fornitura, in particolare non deve essere ostacolato il trasporto di beni essenziali come prodotti alimentari, bestiame, medicine, dispositivi di protezione, ecc.
Il trasporto professionale dunque deve essere autorizzato ad operare in tutta Europa, ed a tal fine deve essere facilitato l'attraversamento delle frontiere da parte di veicoli professionali, conducenti professionali, equipaggi di treni e aerei.
Se un Paese membro impone delle restrizioni al trasporto di merci e passeggeri, tale restrizione deve essere:
- trasparente, ovvero pubblicata su un documento ufficiale (legge, provvedimento, ecc.)
- motivata da ragioni avvalorate da Organizzazioni sanitarie mondiali come WHO e ECDC
- adeguata
- rilevante e quanto più possibile specifica per ogni tipo di situazione
- non discriminatoria
Ogni misura che prevede delle restrizioni deve essere notificata alla Commissione europea e agli altri Paesi membri.
Non può essere imposta nessuna certificazione aggiuntiva, rispetto a quelle esistenti. È stato accertato dall'Autorità della sicurezza alimentare europea che non c'è nessuna evidenza che il cibo sia fonte di trasmissione del Covid-19.
Gli operatori dell'autotrasporto devono essere messi nelle condizioni di lavorare in sicurezza, mentre gli Stati membri devono fare in modo che non si diffonda tra la popolazione il panico per non avere cibo a sufficienza e di conseguenza la corsa in massa ai negozi.
Il documento prosegue poi con l'indicare le migliori prassi per i controlli sanitari alle frontiere, fermo restando che, in una situazione di estrema gravità e di pericolo di infezione massiccia, ciascuno dei Paesi membri è autorizzato a chiudere i confini anche agli altri Paesi membri, previa comunicazione alla Commissione Europea.
L'Europa fa comunque fronte unito rispetto al resto del mondo, stabilendo che ciascuno dei Paesi membri ha la possibilità di rifiutare l'ingresso di cittadini extracomunitari che presentino sintomi o che siano stati esposti al rischio di infezioni, tali pertanto da poter essere considerati una minaccia per la salute pubblica.
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