Guida sul risparmio di carburanti - 5 parte - Prestazioni delle autovetture
Pubblichiamo un estratto della Guida Ministeriale sul risparmio di carburanti e sulle emissioni di CO2 delle autovetture - edizione 2015. L'originale del testo si trova a questo link:
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti/GUIDA_2015_FINALE.pdf
Guida sul risparmio di carburanti e sulle emissioni di CO2 delle autovetture 2015
(5 parte)
Prestazioni delle autovetture
Le prestazioni delle nuove autovetture migliorano continuamente, anche in virtù delle misure adottate a livello comunitario. Visto il peso rilevante del settore, l'Unione Europea, infatti, ha adottato nel 1995 una strategia comunitaria per la riduzione delle emissioni di CO2 dalle autovetture. Uno dei principi su cui si basava tale strategia consisteva in un accordo volontario dell'industria automobilistica a ridurre le emissioni medie delle vetture nuove a 140 g CO2/km entro il 2008. Nonostante i progressi raggiunti dalle case costruttrici per il raggiungimento di tale obiettivo, la Commissione Europea ha riscontrato che al fine del raggiungimento dell’obiettivo per le emissioni medie delle auto nuove di 120 g CO2/km previsti per il 2012 era necessario adottare disposizioni a carattere vincolante. A seguito di un lungo negoziato svoltosi a livello comunitario, il 5 giugno 2009, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea è stato pubblicato il Regolamento (CE) N. 443/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009, che definisce i livelli di prestazione in materia di emissioni delle autovetture nuove nell’ambito dell’approccio comunitario integrato finalizzato a ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli leggeri. Il Regolamento individua un target comunitario delle emissioni di CO2 delle autovetture nuove vendute annualmente nella Comunità di 130 g CO2/km, riferito alla media di tutte le autovetture nuove commercializzate nel 2012, da conseguire tramite miglioramenti tecnologici apportati ai motori. I restanti 10g/km dovranno essere raggiunti tramite misure tecniche complementari (e.g. pneumatici, carburanti, etc.).
Gli obblighi per i costruttori si sono applicati al 65 % delle loro flotte dal gennaio 2012 ed al 75% dal gennaio 2013, all’80% dal gennaio 2014 e si applicano al 100% a partire dal 2015. E’ stato inoltre introdotto un obiettivo di lungo termine di 95 g di CO2/Km da raggiungere entro il 2020.
Per assicurare il raggiungimento dell’obiettivo medio comunitario di 130 grammi di CO2/km, il Regolamento fissa valori limite per le emissioni specifiche di CO2 delle auto in funzione diretta della loro massa (peso).
Tale approccio prevede che al crescere del peso del veicolo aumenti anche il valore limite da rispettare; pertanto le autovetture più leggere dovranno rispettare valori limite 5 inferiori a 130 g/km mentre per le più pesanti i valori limite saranno di gran lunga superiori. Ogni casa costruttrice dovrà dimostrare alla fine di ogni anno che l’insieme delle auto vendute raggiunga un valore medio di emissioni corrispondente a quanto richiesto dal regolamento: tale valore viene calcolato tenendo conto del numero e del peso delle auto vendute.
Qualora l’obiettivo annuale non venga raggiunto, i costruttori saranno sanzionati dalla Commissione Europea con una multa unitaria che, a partire dal 2021, sarà pari a 95 euro per grammo di CO2 di superamento moltiplicata per il numero di auto vendute.
Peraltro, per non penalizzare alcuni produttori, è stato raggiunto un accordo che permette di calcolare la media ponderata solo sul 95% delle auto vendute, esentando un certo numero di vetture sportive o comunque caratterizzate da elevati livelli di emissioni. In base a tale approccio, il comportamento dei clienti verso l'acquisto di automobili più rispettose dell'ambiente sarà fondamentale per la piena attuazione di tale Regolamento e per il conseguimento degli obiettivi di riduzione di CO2 assunti dall'UE. Il regolamento 397/2013/UE in vigore dall’8 maggio 2013 fornisce ulteriori strumenti per verificare in modo efficiente le emissioni di CO2 da parte dei costruttori e semplifica le operazioni di raccolta dei dati. Basandosi sull’esperienza acquisita nel biennio 2010-2011 di prima attuazione del regolamento 443/2009/CE, la Commissione ha infatti approvato il regolamento di modifica 397/2013/UE che, al fine di migliorare la qualità e l'accuratezza del monitoraggio delle emissioni di CO2, precisa alcuni dei parametri dei dati richiesti e aggiunge ulteriori parametri già oggetto di un controllo su base volontaria.
Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente , negli anni 2011-2014 è continuata la tendenza alla riduzione delle emissioni specifiche di anidride carbonica delle autovetture nuove, sia in Italia che nel complesso dell’Unione Europea. In particolare la media ponderata delle emissioni, sul mercato italiano, è scesa dai 132,7 g/km del 2010 a 129,5 g/km nel 2011, raggiungendo con largo anticipo l'obiettivo europeo previsto per il 2015, ed è ulteriormente migliorata negli anni successivi (126,2 g/km nel 2012 e 121,1 nel 2013), per arrivare nel 2014 a 118,2 g/km, secondo dati provvisori.
Nello stesso tempo, la media dell’Unione è scesa dai 140,3 g/km del 2010 a 135,7 nel 2011, a 132,2 nel 2012, e poi a 126,7 g/km nel 2013, raggiungendo anch’essa in anticipo l’obiettivo fissato per il 2015. Nel corso del 2014, sempre secondo dati provvisori, tale media è ulteriormente scesa a 123,4 g/km. E’ il caso di notare che l’Italia ha già raggiunto dal 2011 l’obiettivo previsto a livello europeo, e fra i Paesi grandi acquirenti di autovetture (oltre 1 milione di immatricolazioni all’anno) si conferma, come l’anno precedente, al secondo posto dopo la Francia per basso livello medio di emissioni di anidride carbonica delle auto nuove. Secondo l’ACI, oltre alla progressiva sostituzione delle autovetture di vecchio tipo con autovetture meno inquinanti, “Euro 4” , “Euro 5”, ed “Euro 6”, nel 2014 si è avuta una maggiore diffusione delle auto con alimentazioni alternative a quelle tradizionali (benzina e diesel). In particolare, le autovetture a benzina/GPL hanno superato per la prima volta i 2 milioni, mentre quelle a benzina/metano hanno superato le 800.000: in totale, tali vetture hanno raggiunto il 7,8% del parco circolante, percentuale che sale all’11,8% per la classe di cilindrata tra 1,2 e 1,6 litri. Restano ancora molto basse, sebbene in crescita, le quantità relative alle auto ibride ed elettriche
Per il 2015, dopo alcuni anni in cui si era tornati, con la legge n. 134/2012 ed il successivo decreto attuativo, a prevedere incentivi per l’acquisto di autoveicoli a basso impatto ambientale, si è deciso di non finanziare misure di questo tipo. In effetti il provvedimento, a carattere sperimentale, era rivolto prevalentemente all’acquisto di veicoli aziendali e per uso pubblico. Le limitate risorse previste per il mercato privato si sono quasi completamente esaurite nei primi giorni di attività, il che ha dimostrato l’interesse del pubblico per questo tipo di autovetture, ma anche la necessità di ingenti risorse non compatibili con l’attuale stato della finanza pubblica. Peraltro, molti ritengono che il minore carico fiscale sui carburanti a base di gas (GPL e metano), che porta ad un minore prezzo alla pompa, costituisca già un efficace incentivo indiretto.
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