Guida sul risparmio di carburanti - 4 parte - Settore trasporti e cambiamento climatico
Pubblichiamo un estratto della Guida Ministeriale sul risparmio di carburanti e sulle emissioni di CO2 delle autovetture - edizione 2015. L'originale del testo si trova a questo link:
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti/GUIDA_2015_FINALE.pdf
Guida sul risparmio di carburanti e sulle emissioni di CO2 delle autovetture 2015
(4 parte)
Settore trasporti e cambiamento climatico
Il tasso di motorizzazione in Italia è passato da 501 autovetture ogni mille abitanti a circa 621 nel 2012 uno dei tassi più alti del mondo e il secondo all’interno dell’UE dopo il Lussemburgo, il dato medio dei Paesi UE è di 487,2. Il numero di autovetture circolanti in Italia nel 2013 è di circa 37 milioni in lieve flessione rispetto all’anno precedente con un assestamento pari a 608 autovetture per ogni 1000 abitanti.
Per quanto concerne le classificazioni in merito alle performance del parco autovetture circolante nel Paese nel 2013, su 100 vetture, una è di classe EURO6, 14 sono di classe EURO5, 34 di classe EURO4, 20 di classe EURO3, 16 di classe EURO2, quattro di classe EURO1 e 11 di classe EURO0.
La classificazione delle autovetture secondo l’età e i diversi tipi di alimentazione riporta che l’età mediana nel 2013 (in aumento rispetto al 2012) è per le auto a benzina di 12 anni e 2 mesi, per le autovetture a gasolio è di 7 anni e 7 mesi, per e auto a GPL di 5 anni e 1 mese infine per le auto a metano è di 5 anni e 4 mesi.
Pur considerando la riduzione dei consumi di mobilità degli italiani dovuto alla recente crisi economica, l’autovettura continua a rappresentare il mezzo di trasporto preferito; infatti, l’uso dell’autovettura nel 2013 è pari circa al 74% della ripartizione modale, a fronte del 6,5% dei mezzi su ferro e del 12,2% di autobus.
Per questo il trasporto su strada rappresenta un settore critico per il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto in quanto è responsabile di una parte significativa del consumo totale di energia. Le emissioni del settore trasporti (esclusi i trasporti internazionali) sono aumentate del 2.9% nel periodo 1990-2012. Tale dato è il risultato di un incremento delle emissioni di circa 24.9% nel periodo 1990-2007 seguito da una riduzione di circa 17.6% nel periodo 2007–2012 (in particolare, le emissioni dal 2011 al 2012 sono diminuite del 9.7%).
Nel 2012 il trasporto ha rappresentato il 27.9% del totale delle emissioni energetiche di gas serra a livello nazionale e le autovetture hanno contribuito per circa il 56% a tale valore. Nel 2012 i trasporti sono stati responsabili del 23.1% delle emissioni totali nazionali di gas serra, di cui il 61.2% si produce nell’ambito del trasporto passeggeri su strada.
I fattori che determinano tali livelli elevati di emissioni di gas serra sono legati in parte alle prestazioni dei singoli modelli di autovettura in termini di consumi ed emissioni di CO2 e in parte alle elevate percorrenze annue dei veicoli e allo stile di guida del conducente (come esplicitato nel paragrafo successivo cui si rinvia). Per un approfondimento relativo alle implicazioni ambientali dei principali tipi di carburante (benzina, gasolio, GPL, metano) si può consultare il Rapporto Conclusivo sulla qualità dell’aria della Commissione Nazionale per l’Emergenza Inquinamento Atmosferico, disponibile sul sito Internet del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare all’indirizzo: http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/inquinamento_atmosferico/cneia_rela zione_conclusiva.pdf con particolare riferimento ai capitoli 3.2 e 3.3.
I possibili scenari di mitigazione sono diversi, e quello che ci avvicina di più alla possibilità di mantenere l’aumento delle temperature terrestri entro i 2 gradi a fine secolo è il percorso azzurro, che prevede il taglio del 40-70% delle emissioni entro il 2050. Le fonti di tali emissioni sono state individuate per il 35% nel settore energetico, per il 24% nei settori agricoltura, foreste e uso del suolo (area che si è meritata una maggiore attenzione in questo Quinto Assessment Report dell’IPCC rispetto ai precedenti), per il 21% nell’industria, per il 14% nei trasporti e per il 6,4% nel settore immobiliare.
Per altre informazioni sulla guida ecologica
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